06/03/2024, 13.49
INDIA
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Kerala: sempre più persone uccise da animali selvatici, accuse alle autorità

di Nirmala Carvalho

In poche settimane sette morti perché schiacciati da elefanti o travolti da bisonti. Censiti oltre 55mila attacchi negli ultmi otto anni, mentre cresce l'allarme per la fauna selvatica che si spinge anche verso le zone abitate. Il duro monito dell'arcivescovo maggiore siro-malabarese Raphael Thattil: "Un approccio al problema che non dà valore alla vita umana”.

Kochi (AsiaNews) - In Kerala cresce l’allarme per gli attacchi di animali selvatici che hanno causato nelle ultime settimane la morte di diverse persone. Tragedie che suscitano preoccupazione tra le comunità locali, che criticano l'inadeguatezza delle misure adottate dalle autorità per prevenire i conflitti tra uomo e fauna selvatica.

Il 5 marzo due decessi causati da animali selvatici sono stati segnalati a Thrissur e Kozhikode. Valsala, moglie di 64 anni di Rajan, un capo tribù, che si era recata nella foresta di Peringalkuthu per raccogliere frutti della foresta, è stata calpestata a morte dall'animale che gli abitanti della zona chiamano Manjakomban ed è noto per aver già causato problemi.
In un altro episodio a Kozhikode, un uomo di 70 anni, Pallat Abraham di Kakkayam, è stato ucciso in un attacco di bisonti mentre attraversava un'area agricola vicino alla strada del sito di una diga. L’animale lo ha colpito con le sue corna lasciandolo in fin di vita ed è spirato poco dopo in ospedale.

Lunedì, Indira Ramakrishnan, 70 anni, era stata calpestata a morte da un elefante selvatico a Kanjiraveli, a Idukki. Mentre in un altro incidente, un branco di elefanti era entrato nella casa di un responsabile della Athirappilly Plantation Corporation: fortunatamente l’appartamento era vuoto al momento dell’attacco e gli animali hanno solo danneggiato i mobili e altri oggetti.

Le due morti di queste ore hanno portato a sette il bilancio delle vittime di conflitti uomo-animale nelle ultime cinque settimane in Kerala. Tre incidenti simili erano stati riportati da Wayanad, due da Idukki e uno ciascuno da Ernakulam e Thrissur. Una situazione che sta suscitando accese proteste.

Già qualche settimana fa lo stesso arcivescovo maggiore della Chiesa siro-malabarese Raphael Thattil aveva dichiarato che la perdita di vite umane a causa di attacchi di animali selvatici non può essere giustificata. Lo aveva fatto commentando la prima di queste morti, causata da un elefante munito di radiocollare trasferito dal vicino Karnataka. Thattil aveva dichiarato che si trattava di una vergogna per lo Stato e aveva invitato le autorità statali a prendere misure immediate per evitare che l'incidente si ripeta.

“Un approccio che non dà valore alla vita umana rispetto a quella animale non appartiene a una società civile”, ha affermato l'arcivescovo maggiore, rammaricandosi del fatto che il governo non abbia ancora predisposto piani speciali per garantire la sicurezza delle persone che vivono nelle aree collinari del Kerala.

Negli ultimi otto anni sono stati registrati 55.839 attacchi di animali selvatici all'uomo e ben 910 persone hanno perso la vita a causa di questo problema. Con il passare degli anni, il numero e l'intensità di questi attacchi sono aumentati. Animali selvatici come tigri, elefanti, orsi e cinghiali entrano spesso nelle abitazioni umane e creano situazioni di pericolo per le persone e le proprietà. Questi incidenti sono ormai frequenti non solo nelle vicinanze di aree boschive ma anche in zone lontane da questi luoghi vulnerabili.

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