30/09/2020, 08.54
ISRAELE
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Knesset, una legge per soffocare le proteste contro Netanyahu

La norma, proposta dall’esecutivo, ha ricevuto il via libera dopo una riunione fiume del Parlamento. Essa proibisce di manifestare oltre il chilometro di distanza dalla propria abitazione. Per l’opposizione la direttiva viola i diritti dei cittadini. Secondo un sondaggio solo il 25% approva l’operato del governo.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Il Parlamento israeliano ha approvato oggi una legge governativa, che mira a soffocare l’ondata di proteste in Israele contro il governo e il primo ministro Benjamin Netanyahu. L’esecutivo è finito sul banco degli imputati per la gestione della pandemia di coronavirus, con un'impennata di nuovi casi nell’ultimo periodo che ha portato ad un secondo lockdown totale, e la gestione della crisi economica. Il premier viene invece considerato inadeguato al ruolo per le accuse di frode e corruzione delle quali deve rispondere in tribunale

La norma, che ha ottenuto il via libera dopo un dibattito fiume che si è prolungato per gran parte della notte alla Knesset (il Parlamento israeliano) proibisce ai cittadini di promuovere manifestazioni oltre il chilometro di distanza dalla propria abitazione. Una misura, spiegano fonti dell’esecutivo, finalizzata al contenimento delle infezioni da Covid-19 e parte di una chiusura pressoché totale in atto dal 18 settembre. 

Secondo i critici, la legge voluta dal governo e approvata oggi mira in realtà a bloccare le numerose proteste, che si susseguono ormai da mesi davanti alla residenza del Primo Ministro Netanyahu a Gerusalemme. “Quale sarà il prossimo passo?” chiede il leader dell’opposizione Yair Lapid, forse “impedire al leader dell’opposizione di rivolgersi al Parlamento”. 

Secondo gli ultimi sondaggi solo un quarto dei cittadini approva l’operato del governo e ha fiducia della gestione della pandemia da parte del premier. Alla vigilia del voto, centinaia di israeliani hanno manifestato all’esterno della Knesset definendo il limite alle proteste un colpo mortale inferto alla democrazia. 

Il nuovo lockdown, che ha fatto chiudere scuole e limitato le attività commerciali, si è reso necessario dopo picchi giornalieri di 7mila contagi, su una popolazione complessiva di nove milioni di abitanti. Una crescita che ha avuto ripercussioni anche sugli ospedali e il sistema sanitario, che rischiano il sovraccarico. Netanyahu rivendica una corretta gestione della crisi sanitaria e afferma di non avere alcuna motivazione politica nel reprimere le proteste. 

Tuttavia, il virus continua a trasmettersi soprattutto nei quartieri e nelle aree abitate dagli ebrei ultra-ortodossi, dove si tende a non rispettare le misure sanitarie per arginare i contagi, fra cui distanziamento sociale e mascherine. Ad oggi Israele registra oltre 234mila casi di nuovo coronavirus e più di 1500 decessi per Covid-19, la malattia provocata dall’infezione. 

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