Koovakad: il volto indiano che organizzava i viaggi di Francesco
Originario del Kerala, 51 anni, di rito siro-malabarese ha svolto servizio in diverse nunziature anche in America Latina e nel mondo islamico. Poche giorni prima dell'ultimo ricovero al Gemelli, era stato scelto da papa Francesco come prefetto del dicastero per il Dialogo interreligioso. Invita a guardare a un "mondo in cui le diversità religiose non soltanto convivono in pace tra di loro ma sono elementi insostituibili per costruire la pace”
Kochi (AsiaNews) - Nel conclave che sta per iniziare non ci sarà questa volta l’arcivescovo maggiore dei siro-malabaresi. Ma questa importante comunità cattolica indiana di rito orientale che ha le sue radici in Kerala sarà comunque rappresentata da un proprio volto: quello del giovane cardinale George Jacob Koovakad, stretto collaboratore di papa Francesco in Vaticano, che in una delle sue ultime nomine di rilievo era stato scelto dal pontefice come nuovo prefetto del Dicastero del dialogo interreligioso, carica oggi formalmente decaduta come tutte quelle dei capi-dicastero della Curia romana.
Il card. Kookavad è nato a Thiruvananthapuram, in Kerala l’11 agosto 1973. Ordinato sacerdote nel 2004 per la diocesi di Changanacherry, due anni dopo è nel servizio diplomatico della Santa Sede, svolgendo servizio nelle nunziature di Algeria, Corea, Iran, Costarica e Venezuela. Chiamato dal 2020 nella sezione per gli Affari generali della Segreteria di Stato, dal 2021 ha curato l’organizzazione di tutti gli ultimi viaggi di papa Francesco.
Di questo suo servizio si ricorda in particolare un episodio avvenuto nel settembre 2023, al termine del viaggio in Mongolia: la salute della nonna 95enne di Koovakad, la signora Sosamma Antony, era peggiorata, soprattutto dopo la sua battaglia contro il Covid-19 dell'anno precedente. Così in quell’occasione papa Francesco le fece personalmente una videochiamata, esprimendole la sua vicinanza e offrendole parole di conforto. Il papa parlò in italiano, mentre Koovakad traduceva in malayalam. Secondo quanto riferito, il pontefice continuò poi a informarsi sulla sua salute nei successivi incontri.
Creato cardinale a sorpresa nel concistoro del 7 dicembre 2024, il mese successivo era poi arrivata la nomina a prefetto del dicastero per il Dialogo interreligioso, dove ha preso il posto del card. Miguel Ángel Ayuso Guixot, missionario comboniano spagnolo scomparso all’età di 72 anni.
Proprio il significato interreligioso dei viaggi apostolici dei pontefici è stata sottolineata dal cer. Kookavad in un’intervista rilasciata al sito Vatican News e diffusa contestualmente alla notizia della sua nomina. Il porporato ha ricordato gli incontri molto significativi in questo senso avuti durante le visite dello scorso anno nel Sud-est asiatico, ma anche le esperienze precedenti in Mongolia e in Kazakistan. “Confido molto – aggiungeva in quell’occasione - nella preghiera di tutti coloro che non smettono di sognare un mondo in cui le diversità religiose non soltanto convivano in pace tra di loro ma siano esse stesse elementi insostituibili per costruire la pace tra i popoli”.
Sempre in quell’intervista a una domanda sulla sua provenienza da un contesto multireligioso e multiculturale come quello indiano, il card. Kookavad ha risposto ricordando come “già nel 1500 il gesuita Roberto De Nobili assunse abiti e costumi dei monaci indiani imparando le lingue locali cercando di assimilare tutto ciò che poteva essere valorizzato di queste tradizioni. Ciò che vorrei sottolineare - ha aggiunto - è questo atteggiamento di apertura, di simpatia e di vicinanza verso le altre tradizioni. La fede cristiana è capace di inculturarsi: i cristiani sono chiamati ad essere seme di fraternità per tutti”.
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