06/02/2007, 00.00
INDIA
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La Caritas per curare la piaga dei suicidi fra i contadini

di Michael Gonsalves
La Chiesa indiana impegnata a contenere il numero di agricoltori che si tolgono la vita per l’indebitamento; da oggi una conferenza nazionale discuterà le modalità di applicazione del programma “Salva i contadini – Salva l’India”. Attenzione puntata sul Maharashtra: in 5 mesi registrati almeno 962 suicidi.
Mumbai (AsiaNews) – La Caritas indiana dedicherà il 2007 al tentativo di contenere la piaga dei suicidi tra i contadini del Paese. Con il programma “Salva i contadini – Salva l’India” la più grande Ong della Conferenza episcopale indiana intende offrire la sua assistenza allo sviluppo di questa categoria di lavoratori, che l’eccessivo indebitamento  porta spesso a togliersi la vita. A spiegarlo ad AsiaNews è lo stesso direttore esecutivo della Caritas, p. Varghese Mattamana, che oggi apre una tre giorni a Mumbai sull’argomento. Secondo le statistiche ufficiali, negli ultimi cinque anni sono morti quasi 4mila coltivatori diretti fra il Maharashtra, l'Andhra Pradesh, il Karnataka ed il Kerala, ma il numero di suicidi, secondo statistiche indipendenti, sale fino a 18mila.
 
Il piano – dice p. Mattamana - mira allo “sviluppo dei contadini più poveri attraverso l’istituzione di gruppi di micro-credito e il potenziamento delle loro capacità produttive attraverso lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali”. Il programma riporta su scala nazionale quello che con successo la Ong ha avviato già in Kerala, nel distretto di Wynad. P. Mattamana riferisce che qui più di 2mila contadini che hanno partecipato ai gruppi di auto-aiuto (SHG) della Caritas non hanno commesso suicidi. “Tra le comunità emarginate in tutto il Paese – aggiunge il sacerdote – sono operativi oltre 250mila SHG”.
 
Come primo passo la Caritas porterà l’esperienza di Wynad nella regione di Vidharbha in Maharashtra, dove il tasso di suicidi è in netta crescita: solo da giugno ad ottobre 2006 sono stati 962 gli agricoltori che hanno deciso di togliersi la vita. Poi si passerà al Gujarat.
 
“Ognuno di noi – continua il direttore – ha la responsabilità di costruire un’India più forte e per questo abbiamo bisogno di politiche più efficaci”. Così la Caritas ha dato il via oggi a Mumbai ad una conferenza nazionale sull’argomento, che si chiuderà il prossimo 8 febbraio. Durante l’incontro si discuterà di come “potenziare i metodi e le strategie di intervento a favore di uno sviluppo basato sui diritti umani”. Si studieranno anche i piani di azione della Caritas per i prossimi 2 anni.
 
A favore del “nobile lavoro” della Caritas indiana si è espresso il noto produttore di Bollywood Mahesh Bhatt. “È toccante vedere sacerdoti che insieme al governo lavorano per lo sviluppo degli emarginati e per realizzare i sogni di queste persone”, dichiara Bhatt. Che conclude: “I contadini, che si suicidano e i poveri hanno diritto ad un trattamento giusto; l’India ha bisogno di recuperare valori morali prima di fare sogni da superpotenza”.
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