07/09/2007, 00.00
SRI LANKA
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La Chiesa fra gli sfollati e i campi minati

di Danielle Vella
Grazie alle pressioni della diocesi di Mannar oggi l’esercito sta trasferendo circa 800 persone nel nord-ovest dell’isola, dove sono in corso massicce operazioni militari contro i ribelli tamil. A Murunkan in una sola settimana già 4mila gli sfollati, stipati nell'ostello dei salesiani, scuole e famiglie di volontari.

Colombo (AsiaNews) – Grazie all’intensa pressione della Chiesa cattolica in Sri Lanka, più di 800 persone prostrate dall’ultima offensiva dell’esercito contro i ribelli tamil nel nord-ovest del Paese, sono state evacuate. Da quando l’unica strada percorribile è stata minata, gli abitanti di Mullikulam - 22 km da Silavathurai - sono isolati e senza possibilità di ricevere rifornimenti alimentari. Per loro l’unica possibilità di salvezza era fuggire percorrendo i 20 km del sentiero con il rischio di saltare in aria. Come è accaduto il 1° settembre ad pulmino sui cui viaggiavano 18 persone, di cui 12 sono morte.

Circa 4mila persone risultano sfollate a causa delle operazioni militari avviate una settimana fa da Colombo, durante le quali le forze di scurezza avrebbero conquistato una base navale delle Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE) a Silavathurai. L’esercito aveva ordinato di evacuare villaggi con la promessa che entro una settimana tutto si sarebbe risolto, ma già oggi il capo delle forze di sicurezza a Mannar ha avvertito che ci vorranno ancora 7 giorni. Ad Arippu, ad esempio, circa 3mila abitanti sono dovuti fuggire attraversando un fiume con solo due barche.

Il vicario generale della diocesi di Mannar, p. Victor Sosai, riferisce ad AsiaNews che la Chiesa ha fatto “ogni sforzo possibile per salvare gli abitanti di Mullikulam”. Ad esempio, chiedendo alle autorità di trasferire queste persone via mare fino a Silavathurai. Solo oggi i militari hanno deciso di entrare nel villaggio – prima sotto il controllo delle LTTE – e trarre in salvo gli abitanti, ma via terra. P Sosai racconta che l’“esodo è ancora in corso e le Ong hanno già preparato pranzi al sacco per accogliere gli sfollati”.

P. Sosai, anche presidente del Consorzio delle Ong del distretto di Mannar, riferisce che gli abitanti di Mullikulam saranno sistemati nella scuola della cittadina di Murunkan. Si uniranno così ad altre migliaia di sfollati. In tutto l'ostelli di Don Bosco, la scuola di Nanattan e le famiglie della zona stanno ospitando 3900 persone in fuga. Incontri di emergenza tra autorità politiche, militari e Ong si svolgono regolarmente per gestire la crisi. Ad essi partecipa anche il vescovo di Mannar, mons. Rayappu Jospeh.

Intanto la popolazione ha un gran desiderio di tornare a casa. Lì hanno lasciato tutto quello che possiedono: barche, reti da pesca, sold, documenti d’identità e vestiti. Ma l’esercito non ha ancora dato il via libera.

 
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