22/11/2025, 10.30
COREA DEL SUD - CINA - GIAPPONE
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La posizione scomoda di Seoul nella crisi diplomatica tra Tokyo e Pechino

L’escalation tra Cina e Giappone dopo le dichiarazioni della premier giapponese Sanae Takaichi su un possibile intervento militare in caso di attacco cinese a Taiwan sta allarmando la Corea del Sud, che teme di essere trascinata in un confronto geopolitico. Seoul sta cercando di mantenere un fragile equilibrio tra Stati Uniti (che chiedono un ruolo più attivo sulla questione Taiwan) e Cina, che resta il primo partner commerciale e un attore chiave nella gestione della minaccia nordcoreana.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – L’aumento delle tensioni tra Cina e Giappone sullo Stretto di Taiwan sta preoccupando anche la Corea del Sud, che teme di essere trascinata in uno scontro geopolitico destabilizzante per l’intera regione.

La crisi è iniziata con le dichiarazioni della premier giapponese Sanae Takaichi secondo cui Tokyo potrebbe intervenire militarmente se Pechino dovesse attaccare Taiwan. Una posizione che si dava per scontata ma che non era mai stata esplicitata così chiaramente, e questo ha provocato le ire della Cina. La reazione è stata immediata: le importazioni di prodotti ittici giapponesi sono state sospese, ai cittadini cinesi è stato sconsigliato di viaggiare in Giappone e il summit trilaterale dei ministri della Cultura di Cina, Corea del Sud e Giappone previsto per la prossima settimana è stato rinviato a data da definirsi. La Cina ha portato la questione davanti alle Nazioni Unite

Seoul negli ultimi mesi aveva lavorato per ricucire i rapporti con entrambi i Paesi e ora sta cercando di evitare il disastro diplomatico. “La Corea del Sud osserva la disputa con crescente ansia, perché rischia di essere trascinata in un’escalation che non vuole,” ha detto al South China Morning Post Lee Wang-hwi, professore di scienze politiche alla Ajou University. “È necessario un intervento diplomatico immediato per calmare la situazione”.

A complicare la situazione, però, si aggiungono le pressioni degli Stati Uniti a prendere una posizione più netta sulla questione. Washington vorrebbe che Seoul giocasse un ruolo più attivo, anche attraverso un impiego delle forze statunitensi schierate nella penisola coreana. 

Per Seoul, però, questo vorrebbe dire incrinare i rapporti con Pechino, primo partner commerciale del Paese. Già nel 2017 la Cina aveva reagito all’installazione del sistema antimissilistico THAAD con una serie di ritorsioni economiche che avevano provocato il crollo del settore turistico. Allo stesso tempo in Corea del Sud è cresciuto il sentimento anticinese tra la popolazione, ma Seoul ha bisogno anche di Pechino per contenere la minaccia nucleare da parte della Corea del Nord.

Nel tentativo di calmare le acque, Takaichi ha ribadito che la posizione di Tokyo su Taiwan “non è cambiata” e che il Giappone “vuole relazioni costruttive con la Cina”.

La Cina, subito dopo il summit di inizio novembre, in cui il presidente Xi Jinping ha incontrato l’omologo Lee Jae-myung, ha espresso un raro sostegno alla posizione di Seoul nella disputa territoriale con Tokyo sulle isole Dokdo/Takeshima. Secondo alcuni analisti questo gesto potrebbe essere letto come un avvertimento in caso di avvicinamento al Giappone. 

Come ha sottolineato al South China Morning Post Chang Yong-seok, ricercatore all’Institute for Peace and Unification Studies della Seoul National University, “la Cina sta infliggendo una punizione esemplare al Giappone per dare un segnale a tutti gli altri Paesi, Corea del Sud inclusa. Le tensioni sullo Stretto di Taiwan restringono ulteriormente lo spazio di manovra diplomatico di Seoul”.

Anche la cooperazione militare tra Seoul e Tokyo sta tornando a scricchiolare. La Marina sudcoreana, per esempio, ha rinviato un’esercitazione di ricerca e soccorso con le Forze di autodifesa giapponesi dopo che Tokyo ha rifiutato un rifornimento aereo in volo a una serie di velivoli sudcoreani diretti all’air show a Dubai. L’esercitazione non si teneva dal 2018 ed era un modo per favorire i rapporti di difesa bilaterali. Il Giappone ha giustificato la propria azione citando il sorvolo delle isole Dokdo da parte degli aerei sudcoreani. 

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