10/06/2004, 00.00
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La risoluzione Onu accolta con soddisfazione da sciiti, sunniti e kurdi

Baghdad (AsiaNews) –  I più importanti partiti sciiti e sunniti hanno accolto con soddisfazione la nuova risoluzione ONU sul futuro dell'Iraq. Votata all'unanimità martedì 8 giugno sera, essa garantisce il trasferimento dei poteri al governo ad interim dopo il 30 giugno.

Per gli irakeni, questa risoluzione è importante perché toglie lo stato di occupazione, che ha creato molte difficoltà", afferma Adnan al-Khadhemi, responsabile del partito Islamic Dawa. "la risoluzione – ha aggiunto – dà agli irakeni il diritto a gestire il loro destino. Le grandi potenze che l'hanno votata devono adesso mantenere la parola data".

Sa'ad Jawad, dello Sciri (Supreme Council for the Islamic Revolution in Iraq, una coalizione che raccoglie i partiti sciiti) ha commentato: "Non è una sovranità al 100%, ma dà grande potere negli affari politici e nella sicurezza, ciò che rende possibile amministrare il paese".

Il documento ha creato qualche insoddisfazione fra i kurdi. Sebbene esso garantisca il trasferimento del potere finanziario e militare, la risoluzione non fa riferimento esplicito alla Legge di transizione (costituzione temporanea), votata nel marzo scorso, che doveva ispirare la politica irakena nel prossimo futuro.

La minoranza kurda, in passato sempre perseguitata da Saddam Hussein,  teme che l'omissione possa minacciare le garanzie di autonomia stabilite in quel documento.

La legge di transizione è considerata uno dei più moderni e illuminati documenti legali del Medio Oriente. Essa garantisce i diritti umani, una quota di potere politico alle donne, la possibilità del federalismo come struttura dello stato irakeno.

La risoluzione ONU suggerisce che il nuovo governo sostenga la struttura federale, ma non cita la legge varata a marzo, che garantisce l'autonomia dei kurdi al nord. I partiti kurdi temono che questa omissione possa danneggiare la loro autonomia, anche se rappresentanti ONU e americani hanno assicurato che la risoluzione ONU incarna "lo spirito" della costituzione temporanea.

Ieri i leader kurdi avevano minacciato di uscire dal governo Allawi se il Consiglio di Sicurezza non dava garanzie sull'autonomia kurda. Jalal Talabani, uno dei maggior leader kurdi ha detto di essere soddisfatto a metà: "Siamo felici perché la risoluzione ONU cita il federalismo, ma ci dispiace profondamente che essa non citi il popolo kurdo". Oggi il primo ministro Iyad Allawi ha detto che la tensione coi kurdi si è risolta, dopo una conversazione coi responsabili a Baghdad.

Da parte sua, Kofi Annan, segretario generale ONU, ha definito la risoluzione"giusta ed equilibrata" ed ha aggiunto: "Penso sarà possibile a tutti accettarla come base di impegno". Egli ha però avvertito che la libertà di azione dell'ONU potrebbe essere minata dal protrarsi delle violenze.

Sheikh Riad al- Khademi, sostenitore del capo sciita ribelle Moqtada al-Sadr, definisce la risoluzione ONU "un tentativo di anestetizzare il popolo irakeno. L'Onu è controllata dagli americani. Perché dovremmo credere alle loro bugie?"

La risoluzione Onu votata all'unanimità al Consiglio di sicurezza, ha ricevuto un ampio sostegno internazionale anche da governi che erano critici della politica americana in Iraq. Per il presidente George W. Bush, che partecipa al G8, la risoluzione "è una grande vittoria per il popolo irakeno".

 

 

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