28/12/2007, 00.00
CINA - GIAPPONE
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La visita di Fukuda per nuovi, cordiali rapporti Pechino - Tokyo

I due Paesi vogliono lasciarsi alle spalle decenni di guerre e di rapporti gelidi, per iniziare una sempre più stretta collaborazione. Tra i problemi: l’energia del mar Cinese orientale e la questione militare. Prevalgono le dichiarazioni di buona volontà, in attesa di esiti concreti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il secondo giorno della visita in Cina del premier giapponese Yasuo Fukuda prosegue in un clima di cordialità e disponibilità reciproca, anche se mancano immediati risultati concreti. Oggi, dopo un colloquio di due ore e mezzo con il premier cinese Wen Jiabao, Fukuda ha detto che ci sono stati “progressi” sul diritto di cercare ed estrarre il gas dal mar Cinese orientale (stimato contenere 200 miliardi di metri cubi di gas e 25 miliardi di tonnellate di petrolio), disputato tra i due Paesi, e che “i colloqui proseguono e speriamo di risolvere la questione al più presto”.

Fonti diplomatiche nipponiche riferiscono un “significativo avvicinamento” delle posizioni e per la prima volta esprimono la speranza di trovare un accordo quando il presidente Hu Jintao verrà in Giappone a primavera. Intanto si concludono accordi minori, come per lo scambio di informazioni e tecnologie per combattere i cambiamenti climatici e in materia nucleare: 10mila scienziati cinesi andranno in Giappone per studiare le tecnologie per la conservazione dell’energia.

Wen ha sottolineato il clima di “reciproca sincerità” e ha espresso la volontà che il mar Cinese orientale diventi un “oceano di pace e amicizia” tra i due Paesi. A sua volta Fukuda si è detto contrario al progetto di Taiwan di fare un referendum riguardo la sua richiesta di diventare membro delle Nazioni Unite: Pechino considera l’Isola come una sua provincia "ribelle" e teme che il referendum sia considerato come una dichiarazione di indipendenza.

Fukuda si è incontrato oggi anche con il capo del parlamento Wu Bangguo e con il presidente Hu, per discutere di collaborazione per economia, ambiente ed energia: Pechino ha interesse alla tecnologia pulita ed efficiente del Giappone, per contenere il grave inquinamento industriale.

I rapporti tra i due giganti asiatici sono rimasti gelidi tra il 2001 e il 2006 quando è stato premier Junichiro Koizumi, criticato per le sue visite dal tempio shintoista Yasukuni, che Pechino considera simbolo del passato militarismo nipponico. Sono ripresi 14 mesi fa con la visita del premier Shinzo Abe a Pechino ed entrambi gli Stati hanno interesse ad incrementarli: tra i due Paesi nel 2006 ci sono stati scambi commerciali per 249,3 miliardi di dollari.

Fukuda, parlando all’università di Pechino, ha ribadito che gli Stati debbono avere “il coraggio e il buon senso di considerare il passato con onestà”. Suo padre, l’ex premier Takeo Fukuda, siglò nel 1978 uno storico trattato di pace e amicizia con la Cina. I due Paesi vogliono lasciarsi alle spalle decenni di guerre atroci e Fukuda ha parlato di “una cooperazione strategica” per la sicurezza regionale e la pace mondiale.

Ma rimangono problemi irrisolti, specie per le reciproche ambizioni militari: il Giappone ha chiesto a Pechino maggior trasparenza sulle crescenti spese militari, mentre la Cina non vede di buon occhio il desiderio di Tokyo di rispistinare una propria forza militare. (PB)

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