29/12/2023, 08.49
TURKMENISTAN
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La ‘tortura’ delle feste obbligate per i giovani turkmeni a Capodanno

di Vladimir Rozanskij

Disagi per l’organizzazione delle feste: giovani costretti a partecipare a ore di prove, sebbene la durata si sia ridotta rispetto al passato. Gli eventi registrati per scongiurare “incidenti” legati alla diretta. Una ricorrenza esaltata dai tempi dell’Unione sovietica, per ridurre l’influenza dei leader musulmani che rivendicavano l’adesione al calendario islamico. 

Mosca (AsiaNews) - I festeggiamenti per il nuovo anno in Turkmenistan stanno provocando una serie di disagi, a fronte dell’attivismo degli imam musulmani che contestano la data a loro parere incompatibile con la fede islamica. Lo Stato invece sostiene le manifestazioni pubbliche, in un misto di eredità sovietica e tradizione locale; il Capodanno veniva esaltato ai tempi dell’Urss per contrastare proprio le feste religiose e si usava il folclore dei vari popoli per renderlo particolarmente sontuoso e scintillante.

Si svolgono quindi in questi giorni le prove delle coreografie da esibire a fine anno, obbligando ragazzi e ragazze dalle elementari all’università a sacrificare tempo ed energie per la buona riuscita delle varie manifestazioni. Nella città di Mari i giovani sono stati convocati per riprendere una di queste scene da realizzare in anticipo, per poterla trasmettere nella televisione pubblica durante la notte dell’ultimo anno in differita, senza rischiare i possibili inciampi della diretta.

Centinaia di studenti liceali e universitari sono stati convocati al palazzo Bagt Košgi per registrare una coreografia festiva di tre ore, costringendoli a rimanere seduti in costume nazionale in mezzo a piante e frutti decorati e bicchieri di bevande analcoliche. I presenti hanno applaudito a comando le esibizioni musicali e di altro genere, sorridendo ed esprimendo la propria “gioia spontanea” con gestualità accuratamente preparate in precedenza.

Gli studenti sono rimasti positivamente sorpresi che la manifestazione quest’anno durasse così poco, visto che in passato si andava sempre oltre le cinque ore, ma il disagio maggiore è stato per il digiuno obbligato cui sono stati sottoposti. Come racconta uno di essi a Radio Azatlyk, “gli insegnanti ci hanno informato del raduno alla fine delle lezioni del mattino, facendoci lasciare in classe gli zaini e ammonendo che chi non si presentava sarebbe stato sospeso… non ci hanno permesso nemmeno di mangiare un panino, o bere una tazza di tè”. Molti erano a digiuno dalla sera precedente, visto che per raggiungere la scuola devono alzarsi prestissimo e fare un lungo tragitto.

Rimanere seduti in mezzo a frutta e succhi che non si potevano toccare è stata una vera beffa per i giovani affamati, “tanto più dovendo continuamente sorridere e dimostrare la propria felicità, altrimenti ci facevano ripetere la scena”, dice un altro studente in forma anonima. Nessun commento è venuto dalle autorità locali e dalla dirigenza delle scuole, ai timidi tentativi di chiarimento richiesti dai giornalisti.

Nel frattempo, altre ripetizioni si tenevano all’aperto, sempre con gruppi di ragazzi e ragazze selezionati per la loro avvenenza, accompagnati da impiegati statali addetti all’organizzazione di una manifestazione da tenere al nuovo stadio Merv. Proprio mentre si svolgeva il raduno è cominciata a cadere una pioggia battente e i ragazzi hanno cercato di ripararsi; tuttavia, i rappresentanti delle autorità locali hanno costretto tutti a rimanere sul campo, con i costumi sportivi e le bandiere verdi, pagati con prelievi forzati dagli stipendi degli uffici pubblici. 

I ragazzi non hanno neanche capito a quale scena dovessero assistere: il loro compito era solo quello di applaudire e muoversi sincronicamente a comando, esprimendo allegria anche sotto gli scrosci di pioggia. La “tortura delle feste” in Turkmenistan è una tradizione sempre più praticata nel trentennio post-sovietico per esaltare lo spirito nazionale, e le ripetizioni sono imposte con cura maniacale per mostrare in televisione delle scenografie grandiose e senza difetto alcuno. Non importa se col sole cocente d’estate o con il gelo, pioggia e neve d’inverno; ce n’è per tutti, bambini, giovani e anziani, e non sono rari i casi di ricovero in ospedale dopo ore di prove senza mangiare e senza bere, ma sempre con grandi sorrisi. 

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