21/04/2011, 00.00
TERRASANTA
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Le Chiese di Terrasanta: le riforme portino alla libertà religiosa anche per le minoranze

Nel loro messaggio di Pasqua i capi delle Chiese cristiane in Terrasanta parlano degli sviluppi nei Paesi arabi, e auspicano “una moderna società civile in cui la libertà di espressione, la libertà di religione e i diritti umani, compresi i diritti di coloro che sono considerati una minoranza siano rispettati”. La pace, dicono, “non può essere acquistata al prezzo del silenzio e della sottomissione alla corruzione e all’ingiustizia”.

Gerusalemme (AsiaNews) – Le riforme nei Paesi musulmani portino a “una moderna società civile in cui la libertà di espressione, la libertà di religione e i diritti umani, compresi i diritti di coloro che sono considerati una minoranza siano rispettati”. Lo chiedono i capi delle Chiese cristiane in Terrasanta nel loro messaggio di Pasqua, nel quale, in particolare, per quello che riguarda la situazione in Terrasanta, domandano che si preghi “per la riconciliazione fra la gente della Terrasanta, dove la situazione in deterioramento fa sì che la pace e la giustizia sembrino più lontane che mai”.

I cristiani trovano che la loro gioia è sicura nella promessa della vita eterna, scrivono  i patriarchi e i capi delle Chiese; ma a Gerusalemme , “città delle redenzione, vediamo la sofferenza dei nostri fratelli e sorelle cristiani in Egitto, in Iraq e altrove nella regione, la nostra gioia diventa più solenne. Troviamo che la tristezza  compete con la gioia della Pasqua, mentre siamo testimoni della violenza esplosa di fronte a manifestazioni pacifiche” attraverso tutto il mondo arabo nei mesi passati.

I cristiani di Terrasanta “osservano in preghiera gli sviluppi in Medio Oriente”, e pregano affinché le riforme portino alla creazione di moderne società civili con il rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa, anche delle minoranze. “Facciamo appello alla gente di ogni fede e agli uomini di buona volontà per la ricerca della pace , mentre al tempo stesso riconosciamo che la pace non può essere acquistata al prezzo del silenzio e della sottomissione alla corruzione e all’ingiustizia”.

La violenza, quando esplode, scrivono nel loro messaggio, “ci ricorda che la croce di Cristo è sempre presente per i fedeli seguaci del Principe della pace”. E in particolare, per quanto riguarda la Terrasanta, i capi delle Chiese hanno un messaggio ai cristiani di tutto il mondo: “Chiediamo alle Chiese del mondo di essere al nostro fianco nel dare voce a quelli che non possono parlare, infrangendo le mura che ci separano gli uni dagli altri e costruendo ponti di buona volontà fra i popoli”.

Una preghiera particolare è rivolta ai capi di Stato, e ai leader delle rivolte tese al cambiamento: “Che usino la loro saggezza e il loro retto giudizio per servire ai bisogni dei loro popoli, per promuovere soluzioni pacifiche di cambiamento per un futuro migliore per tutti i figli di Dio”. La visione della resurrezione “sperimentiamo la Sua vittoria sopra la violenza e la morte, e abbracciamo una visione del futuro in cui tutti i popoli vivranno insieme in armonia”.

“Questa visione – scrivono in conclusione – ci da la speranza di rinnovare la nostra fede di fronte alla disperazione. Noi condividiamo la nostra gioia nella resurrezione con voi. La croce è sempre davanti a noi, giorno dopo giorno, ed è vuota”.

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