29/10/2018, 08.53
INDIA
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Le sofferenze dei cristiani di Kandhamal al Sinodo dei vescovi

di Nirmala Carvalho

Nel 2008 nello Stato dell’Orissa è avvenuta la più feroce persecuzione contro i cristiani. L’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar ha ricordato l’assassinio del cristiano Rajesh Digal. L’episodio è stato ripreso anche da papa Francesco.

Mumbai (AsiaNews) – Al Sinodo dei vescovi che si è concluso ieri in Vaticano, si è parlato anche dei cristiani perseguitati in India, delle violenze avvenute nel 2008 nel distretto di Kandhamal e delle sofferenze dei fedeli che hanno scelto la morte piuttosto che l’abiura. Lo riferisce ad AsiaNews mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, in Orissa. Nel suo discorso di fronte ai padri sinodali, lo scorso 17 ottobre, egli ha ricordato la storia di Rajesh Digal, cristiano bruciato vivo da una folla di nazionalisti indù durante i pogrom del 2008.

La vicenda del giovane cristiano è stata poi menzionata dallo stesso papa Francesco nell’omelia del giorno successivo a Santa Marta. Parlando di persecuzioni, il pontefice ha detto: “Ieri, nell’aula del Sinodo, un vescovo di uno di questi Paesi dove c’è persecuzione ha raccontato di un ragazzo cattolico preso da un gruppo di ragazzi che odiavano la Chiesa, fondamentalisti; è stato picchiato e poi buttato in una cisterna e buttavano il fango e alla fine, quando il fango era arrivato al collo gli intimavano «di’ per l’ultima volta: tu rinunci a Gesù Cristo?». E lui: «No!». Così hanno buttato una pietra e l’hanno ammazzato. E l’abbiamo sentito tutti, questo non è accaduto nei primi secoli: questo è accaduto due mesi addietro!”.

Mons. Barwa riporta che dopo il suo intervento l'aula è esplosa in un lungo applauso. L’arcivescovo ha anche menzionato quanto accaduto alla nipote, sr. Meena Barwa, che ha subito uno stupro di gruppo di fronte alla polizia che guardava inerme. Infine ricorda che a maggio l’Alta corte dell’Orissa ha ordinato il pagamento di ulteriori risarcimenti a 14 vedove di fedeli cristiani assassinati durate i massacri.

Nel Documento finale del Sinodo si accenna spesso alla testimonianza dei martiri: "Contemplare e meditare durante il Sinodo il coraggio di tanti giovani che hanno rinunciato alla loro vita pur di mantenersi fedeli al Vangelo è stato per noi commovente; ascoltare le testimonianze dei giovani presenti al Sinodo che nel mezzo di persecuzioni hanno scelto di condividere la passione del Signore Gesù è stato rigenerante" (n. 167).

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