12/11/2008, 00.00
PAKISTAN
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Libero (ma nascosto) dottore cristiano accusato di blasfemia contro l’Islam

di Qaiser Felix
Ennesimo caso di uso della legge per vendetta contro il dottore, che aveva licenziato un musulmano. Prigioniero per 5 mesi, l’accusato ha ricevuto “coraggio e speranza” dalla lettura della Bibbia. Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze, spera che vi siano nuove liberazioni di altri accusati ingiustamente di blasfemia.

Lahore (AsiaNews) – Un cristiano accusato di blasfemia contro l’Islam è stato dichiarato innocente, ma deve rimanere nascosto per timore di rappresaglie da parte di estremisti musulmani. La sentenza è stata emessa dal giudice Sardar Ahmad Makan lo scorso 4 novembre ad Hafizabad. Il cristiano, il dottore Robin Sardar, 55 anni, ha passato 5 mesi nella prigione centrale di Gujranwala. Per il reato di blasfemia è previsto l’ergastolo o la pena capitale.

Sardar, parlando con AsiaNews al telefono, da un luogo sconosciuto, ha detto: “Gesù mi ha salvato e ringrazio Dio che sono ancora vivo, dichiarato innocente e in buona salute. Purtroppo devo vivere nascosto, cambiando residenza di tanto in tanto”.

Il dottore, che è padre di 6 figli, ha detto di essere grato a tutte le organizzazioni e persone che hanno pregato per lui e lo hanno aiutato nel processo. “In prigione non ho subito alcuna tortura – ha detto – e sono rimasto sempre in silenzio, leggendo la Bibbia  pregando Dio”.

“La Bibbia – ha continuato – è stata la mia unica forza durante questo tempo. Gesù ha detto: non abbiate timore se vi perseguitano a causa del mio nome. Queste parole mi hanno dato coraggio e speranza”.

Robin Sardar è stato arrestato a Hafizabad il 5 maggio scorso, accusato da un musulmano che aver violato la tristemente famosa legge sulla blasfemia, che condanna chiunque insulta il Corano e il profeta Maometto.

Gruppi di estremisti musulmani avevano chiesto per lui l’impiccagione e i familiari si erano nascosti per paura di vendette.

L’accusatore del dott. Sardar era Muhammad Bashir, già impiegato nella clinica del medico, ma poi licenziato da Sardar perché creava disordini e scompiglio fra gli impiegati, passando il tempo a discutere di questioni religiose. L’altro testimone, Muhammad Rafic, non aveva mai incontrato il medico, ma per amicizia con Bashir ha testimoniato il falso.

Subito gruppi di estremisti musulmani hanno lanciato una campagna con altoparlanti e con discorsi alle moschee chiedendo la forca per Sardar e la sua famiglia, circondando la sua casa e minacciando di bruciarla se il dottore non si consegnava alla giustizia. La polizia è intervenuta in tempo per salvarlo dal linciaccio e metterlo in prigione.

Il dott. Sardar, ormai libero, ha voluto anche ringraziare il ministro per le minoranze, il cattolico Shahbaz Bhatti, e la All Pakistan Minorities Alliance (Apma), per il sostegno legale e finanziario ricevuto da lui durante questo periodo.

Da Islamabad, il ministro Batti ha detto ad AsiaNews che la liberazione di Sardar “è una buona notizia per tutte le minoranze, specie per i cristiani”. Egli spera che questa sentenza spingerà alla liberazione di molti altri accusati falsamente di blasfemia.

Dalla sua introduzione nel 1986 fino ad oggi, la legge ha causato l’uccisione di 25 persone. Le morti non sono conseguenza dell’esecuzione di condanne: i presunti colpevoli sono stati uccisi da estremisti religiosi anche sotto la custodia degli agenti di polizia. Secondo alcune fonti sarebbero 892 le persone messe in stato di accusa per blasfemia.

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