05/02/2009, 00.00
NEPAL
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Libertà di stampa minacciata: la federazione dei giornalisti accusa il governo

di Kalpit Parajuli
“Clima di impunità” e “terrore psicologico”; minacce e aggressioni ma i responsabili delle violenze restano impuniti. I casi di due giornalisti uccisi che vedono coinvolti militanti locali del partito comunista.
Kathmandu (AsiaNews) - “Lo Stato ed i leader politici stanno promuovendo un clima di impunità assicurando protezione a delinquenti coinvolti in crimini contro la libertà di stampa”. È quanto afferma Bishnu Nishthuri, presidente della Federazione dei giornalisti del Nepal (Fnj), a seguito di una missione in diversi distretti del Paese lungo la valle del Tarai.
 
Shiva Gaunle, rappresentante della Federazione, afferma che alcuni giornalisti sono ormai decisi ad auto-censurarsi pur di non incorrere in minacce e violenze. A soffrire di più la situazione sono soprattutto le donne.
 
Emblematico è il caso di Uma Singh, 26enne uccisa a metà gennaio. Redattrice in una radio locale di Janakpur è stata aggredita da 15 persone nella sua casa di Dhanusa. Dopo l’arresto di quattro persone è emerso un gruppo clandestino che ha rivendicato l’omicidio e affermato che si era trattato di uno scambio di persona. L’obiettivo degli assassini avrebbe dovuto essere un’altra giornalista, Manika Jha, che aveva ricevuto minacce di morte l’11 gennaio, lo stesso giorno dell’omicidio della Singh.
 
Vi sono molte violenze contro giornalisti in cui sono coinvolti militanti maoisti. In vari casi le indagini e i procedimenti giudiziari non portano ad alcun risultato. Il 3 febbraio la moglie di Parakash Thakuri, giornalista scomparso un anno e mezzo fa, ha ricevuto una lettera con cui è stata informata che il 27 ottobre, su decisione del gabinetto del governo, il caso di suo marito è stato ritirato dalla corte distrettuale di Kanchanpur. Dopo la scomparsa di Thakuri la moglie Janaki aveva fatto denuncia al distretto di polizia accusando sette dirigenti locali del Partito comunista nepalese (Cpn) di aver rapito il marito dal suo appartamento di Bhasi nel dal distretto di Mahendranagar.
 
La Federazione riporta che in vari distretti dell’ovest i giornalisti lavorano in condizioni di “terrore psicologico” sotto la pressione delle minacce di gruppi e responsabili del Cpn e dei movimenti indipendentisti locali.
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