Malacca, musulmani contro divieto decorazioni natalizie in ristoranti e hotel ‘halal’
La controversia legata a una circolare del dipartimento degli Affari religiosi, virale sui social, secondo cui le decorazioni richiamano una festa cristiana. La ricorrenza sarebbe un evento religioso, non culturale, e solleverebbe “questioni legate alla fede”. Ma per esperti e funzionari un simile provvedimento viola lo spirito di tolleranza e apertura del Paese.
Kuala Lumpur (AsiaNews) - Un ministro anziano dello Stato di Sarawak ha criticato il presunto divieto di decorazioni natalizie nei ristoranti e negli hotel certificati “halal” a Malacca, definendo la politica superficiale e incoerente con il carattere multi-religioso della Malaysia. Una presa di posizione netta, che si affianca alle linee guida nazionali elaborate in questi giorni dal governo per dirimere la controversia. Il titolare del dicastero del Turismo, dell’industria creativa e delle arti dello spettacolo del Sarawak, Abdul Karim Rahman Hamzah, ha affermato che i responsabili della direttiva dovrebbero adottare una mentalità più aperta in una società pluralistica. “Se non riescono ad accettarlo, allora sarebbe meglio che vivessero da soli su un’isola come eremiti” ha dichiarato al quotidiano locale Free Malaysia Today.
La controversia è scoppiata dopo che una circolare, presumibilmente emessa dal Dipartimento degli affari religiosi islamici di Malacca (Jaim), è diventata virale sui social media. Il documento affermava che le decorazioni natalizie non erano consentite nelle cucine o nei punti vendita degli hotel certificati halal, sostenendo che il Natale è una festa religiosa più che culturale e potrebbe sollevare “questioni legate alla fede”. Tuttavia, la circolare precisava anche che gli hotel erano liberi di collocare decorazioni in aree non certificate halal, come le hall e gli spazi pubblici.
Chiarimento federale sulla certificazione halal
In risposta alle crescenti polemiche, il ministro del gabinetto del Primo Ministro (Affari religiosi) Datuk Dr Zulkifli Hasan ha chiarito che non vi è alcun divieto per i titolari del Certificato di verifica halal della Malaysia (Sphm) di utilizzare immagini, illustrazioni o decorazioni relative a feste religiose diverse dall’islam. Nel farlo, però, non si deve compromettere il principio dell’Halalan Toyyiban, il concetto islamico che comprende pratiche “lecite, sicure e salutari”. “L’uso di decorazioni, immagini e illustrazioni di feste non islamiche di natura temporanea sui prodotti alimentari è consentito” ha affermato Zulkifli in una dichiarazione riportata da Berita Harian.
Al contempo, egli ha sottolineato che gli oggetti di culto non sono ammessi e che le decorazioni non devono comportare l’esposizione del certificato Sphm o del logo halal accanto a immagini religiose non islamiche. Zulkifli ha affermato che la posizione è coerente con una decisione del 2023 del Dipartimento per lo Sviluppo islamico della Malaysia (Jakim), che ha stabilito che i titolari di Sphm sono autorizzati a usare immagini festive non islamiche secondo gli standard halal esistenti.
La direttiva di Malacca ha suscitato critiche da parte dei leader politici di tutti i partiti. Il membro dell’Assemblea di Ayer Keroh, Kerk Chee Yee, ha affermato che se il divieto fosse reale, finirebbe per rappresentare un passo indietro e dovrebbe essere corretto dal governo statale. Anche i leader della coalizione di governo hanno messo in discussione questa politica. Il capo della gioventù dell’Umno, Akmal Saleh, che è anche membro dell’Assemblea di Merlimau, ha affermato che le decorazioni natalizie non hanno alcun impatto sulla conformità. “La certificazione halal riguarda la preparazione dei cibi e gli ingredienti, non le decorazioni festive” ha detto l’esperto, il quale ha anche esortato la Jaim a rivedere la circolare.
Contesto cristiano-musulmano
La Malaysia è una nazione a maggioranza musulmana in cui l’islam è la religione ufficiale della federazione, ma al tempo stesso la Costituzione garantisce la libertà di culto. I cristiani costituiscono circa il 9% della popolazione, con grandi comunità cristiane nel Sarawak e nel Sabah, dove il cristianesimo è strettamente intrecciato con le culture indigene e la storia locale. I locali certificati halal servono comunemente clienti di tutte le fedi, e le decorazioni festive per l’Hari Raya (Eid al-Fitr), il Deepavali e il Capodanno cinese sono ampiamente esposte negli spazi pubblici e negli esercizi commerciali, compresi i locali certificati halal.
Il Sarawak, che promuove attivamente la convivenza interreligiosa e osserva le festività religiose di tutte le comunità, è spesso citato come modello di pluralismo nel Sud-est asiatico. Zulkifli ha sottolineato che il rispetto reciproco per la diversità culturale e religiosa è una caratteristica distintiva della società pluralistica della nazione. E ha incoraggiato gli operatori del settore a rispettare gli standard halal senza trascurare l’armonia confessionale e di culto, consigliando a hotel e locali dediti alla ristorazione in possesso di certificazione Sphm di consultare con regolarità le autorità competenti per indicazioni precise.
“Una stretta collaborazione tra le autorità religiose islamiche statali, Jakim e gli operatori del settore è essenziale per garantire che le politiche halal siano attuate con prudenza, preservando - conclude - al contempo l’integrità della certificazione halal della Malaysia e l’armonia sociale”. Al momento della pubblicazione, il governo dello Stato di Malacca non ha ancora rilasciato una dichiarazione definitiva che concili la circolare statale con le linee guida federali halal.
20/12/2017 12:34





