25/07/2006, 00.00
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Manila, una preghiera speciale per i filippini in Libano e Israele

La Chiesa filippina ha celebrato una messa solenne il 23 luglio, come richiesto dal Papa, per la pace in Medio Oriente. L'arcidiocesi della capitale, guidata dal card. Rosales, ha preparato una preghiera speciale da recitare ogni giorno nelle chiese nazionali.

Manila (AsiaNews) – La Chiesa filippina sta offrendo "messe e preghiere speciali per la salvaguardia dei lavoratori filippini" in Israele e Libano, "ora che il conflitto fra le due nazioni è divenuto più intenso".

L'annuncio è della Commissione episcopale per la pastorale dei migranti, che insieme all'arcidiocesi di Manila – guidata dal cardinale Gaudencio Rosales – ha organizzato una messa solenne domenica scorsa nella chiesa di Nostra Signora di Guia ad Ermita, Manila.

Nello stesso tempo, l'arcidiocesi di Manila ha chiesto a tutte le chiese del Paese di inserire una preghiera speciale per la pace in Terra Santa, così come per la salvaguardia delle popolazioni di tutto il Medio Oriente. "Preghiamo per la pace nella regione e specialmente per il Libano – si legge nel testo – e affinché i governi in guerra l'uno contro l'altro possano capire il prima possibile che nessuno, in una guerra, vince. La pace è l'unica strada che porta verso una genuina comunione dell'umanità".

"Preghiamo – continua la preghiera – per coloro che soffrono a causa del conflitto di potere in Terra Santa. Possano continuare a conservare dentro di loro il vero potere, quello dell'amore e della pace, che sconfigge l'odio e la vendetta".

La messa solenne di domenica 23 – si legge nel sito ufficiale dell'arcidiocesi di Manila – è stata decisa per rispondere all'invito del Papa, che ha proclamato quella giornata "dedicata alla preghiera ed al digiuno per la pace in Medio Oriente".

Sono circa 34mila i filippini che lavorano in Libano: per la loro salvaguardia, nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri di Manila, Alberto Romulo ha chiesto al nunzio mons. Fernando Filoni di fare in modo che siano ospitati all'interno dei conventi e degli istituti religiosi della zona.

Il gran numero di filippini presenti in Libano ha spinto Manila a cercare rifugi sicuri, mentre si esaminano le possibilità di evacuazione via terra verso la Siria o via mare verso Cipro. Per ora, ha spiegato il ministro, "i nostri concittadini si sposteranno verso zone nelle quali la nostra ambasciata può assicurare la loro sicurezza, come le chiese e le istituzioni cattoliche". Il sottosegretario filippino agli Esteri, Esteban Conejos Jr., ha reso noto di aver informato i governi israeliano e libanese dei piani di evacuazione, incluse le possibili vie, per garantire il loro transito.

La maggior parte dei filippini lavora a Beirut: 25mila sono lavoratori domestici, gli altri prestano servizio negli alberghi o nelle missioni delle Nazioni Unite.

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