04/11/2003, 00.00
FILIPPINE
Invia ad un amico

Minacce di morte contro un missionario e il suo collaboratore

di Paolo Nicelli

Manila (AsiaNews) - Un missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (P.I.M.E.), padre Fausto Tentorio, 51 anni, ha ricevuto minacce di morte insieme ad un suo collaboratore filippino, Isidro Indao, di 43 anni. Il fatto è accaduto nell'isola di Mindanao, nella zona di Kitatao, Bukidnon.

Le minacce provengono dal gruppo paramilitare Alamara, formato da tribali non indigeni, probabilmente organizzato dal 73° Battaglione di Fanteria dell'Esercito Filippino. In questa area a rischio, l'esercito assolda da oltre un anno gruppi di tribali organizzandoli nelle Citizens' Armed Forces Geographic Unit (Unità Geografica delle Forze Armate Cittadine). Ad esse l'esercito affida "speciali operazioni militari", o comunità anti-sommosse, per non apparire direttamente e cadere vittima di critiche. Gli Alamara sono stati reclutati fuori dalla zona di Sagundanon, sotto il comando di un certo Lito Gawilan, uno dei capi tribali della zona di Sinuda, Kitatao.

A metà ottobre i collaboratori di padre Tentorio – organizzati in una Ong chiamata Tikupla, impegnata in progetti agricoli – stavano valutando lo stato delle piantagioni di cocco - sotto il controllo della Philippine Coconut Authority (Autorità Filippina del Cocco) – e progettavano di costruire un centro di assistenza per i bambini della zona. Intanto, nel vicino comune di Sagundanon, gli Alamara, girando armati, dicevano alla gente che non avrebbero lasciato il posto senza prima uccidere il missionario e il suo collaboratore, accusati di offrire aiuti al gruppo comunista-maoista del Military People's Army (MPA).

In realtà, questo gruppo d'Alamara ed il suo capo Gawilan cercano da mesi di intimidire la popolazione che si oppone al progetto di un businessman malaysiano, il quale vuole fondare nella zona una compagnia per la produzione d'olio di cocco, utilizzando le terre dei quattro villaggi dove opera la Tikupla. Per ottenere la vendita delle terre, il businessman malaysiano ha promesso agli abitanti 124 pesos al giorno, cure sanitarie, educazione scolare per i figli e una casa di proprietà.

L'offerta, considerando i lauti profitti che si hanno dalla vendita dell'olio di cocco, è stata giudicata una miseria e la popolazione, aiutata da padre Tentorio e da Indao, ha rifiutato a più riprese. Da qui le minacce di morte verso padre Tentorio e Indao, dirette anche ad impaurire la gente.

Non è la prima volta che nelle Filippine, signorotti spregiudicati, locali e stranieri, usano gruppi paramilitari per espropriare terre, costringendo la popolazione a migrare. E non è la prima volta che gruppi paramilitari prendono di mira preti, suore e laici, essendo considerati delle voci scomode. A causa del conflitto tra ribelli musulmani, comunisti ed esercito Filippino, nell'isola di Mindanao manca quasi totalmente l'ordine pubblico. Il che permette a molti avventurieri di usare ogni mezzo per raggiungere lauti guadagni.

Padre Fausto Tentorio lavora come missionario nelle Filippine dal 1978. Dal 1991 si è dedicato alle popolazioni tribali dei Manobos e Matiqsaloqs. Il suo impegno di catechesi e di educazione allo sviluppo lo ha spesso portato ad affrontare signorotti locali, ribelli antigovernativi di ideologia maoista e gruppi paramilitari per difendere i diritti alla terra delle popolazioni tribali.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Ministro Ambiente cambogiano: 'A Preah Sihanouk troppe dispute sulla terra'
25/11/2022 13:49
Mindanao, a 10 anni dall'uccisione i manobo ricordano p. Tentorio
16/10/2021 10:50
Il card. Tagle per i tribali lumad: militari e ribelli abbandonino le loro “terre di pace”
12/11/2015
Mumbai, p. Stan Swamy in ospedale in terapia intensiva
29/05/2021 11:48
Mindanao: i Rural Missionaries accusati di finanziare il terrorismo comunista
16/08/2022 10:52


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”