18/09/2017, 10.59
GIAPPONE-VATICANO
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Mons. Kikuchi: In sintonia col papa e il card. Filoni per la missione in Giappone

di Tarcisio Isao Kikuchi

Il vescovo di Niigata e presidente di Caritas Japan commenta a caldo il messaggio papale inviato ieri ai vescovi del Giappone. Le tappe del viaggio del card. Filoni, che toccherà anche Fukushima. Rimane ancora “irrisolta” la questione del rapporto con il Cammino neocatecumenale.

Tokyo (AsiaNews) - “Il messaggio del papa è un incoraggiamento per tutti noi”, per “ripensare la nostra attitudine verso la missione ad gentes”: il vescovo di Niigata e presidente di Caritas Japan commenta a caldo per AsiaNews il messaggio papale che ieri il card. Fernando Filoni ha portato e letto davanti a tutti i vescovi giapponesi radunati in nunziatura a Tokyo. Apprezzamento anche per il valore carismatico dei movimenti, anche se rimane ancora “una questione irrisolta con uno di questi movimenti”. Il riferimento è ai contrasti verificatisi in passato con il Cammino neocatecumenale. Il card. Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione di popoli, andrà anche a Fukushima e a Sendai per vedere l’impegno della Chiesa verso le vittime dello tsunami.

 

Il cardinal Prefetto è arrivato a Tokyo ieri, e domenica sera alle 18, ha avuto un incontro ufficiale con i vescovi giapponesi sul messaggio inviato dal Santo Padre, in occasione della visita in Giappone del card. Filoni.

La maggioranza dei vescovi erano radunati nella cappella della nunziatura a Tokyo per ricevere il messaggio e dare il benvenuto al card. Filoni. Purtroppo, il forte tifone Talim non ha permesso ad alcuni vescovi del sud di viaggiare fino a Tokyo.

Alle 18, dopo aver cantato un inno allo Spirito Santo in lingua giapponese, il card. Filoni ha anzitutto espresso la sua gioia e speranza per la sua prima visita in Giappone e ha detto che per lui questo è un pellegrinaggio, dato che vuole visitare i luoghi santi dei martiri giapponesi e la regione colpita dallo tsunami.

In seguito egli ha letto il messaggio del Santo Padre in lingua italiana. Noi avevamo ricevuto la traduzione in giapponese dalla nunziatura. Il messaggio è stato poi consegnato nelle mani del presidente della conferenza episcopale, l’arcivescovo mons. Takami [Joseph Mitsuari di Nagasaki]. Quindi abbiamo avuto una cena comune.

Prima di tutto, siamo felici e pieni di gratitudine per aver ricevuto un simile personale e intimo messaggio dal Santo Padre. Pensavo che ci sarebbe stato l’annuncio della visita del papa in Giappone, ma non c’era. E questo ha creato un piccolo disappunto.

Io sono felice per la buona conoscenza della storia dei martiri giapponesi mostrata dal Santo Padre, che è anche un dopo prezioso alla comunità ecclesiale del Giappone di oggi. E sono grato al papa per averci rincuorato nei nostri sforzi di dialogo interreligioso e nella protezione delle creature. Ero sicuro che il papa comprende la nostra posizione contro la politica sull’energia nucleare in Giappone dopo il disastro di Fukushima.

Sono anche felicissimo di leggere che il Santo Padre ha perfettamente sottolineato le nostre sfide sull’evangelizzazione in Giappone, come una piccola comunità di minoranza nella società. Spesso noi pensiamo che queste situazioni di sfida all’evangelizzazione nella società siano troppo grandi per potere cambiarle, ma il messaggio del papa è un incoraggiamento per tutti noi, non solo per i vescovi, ma per tutta la comunità ecclesiale in Giappone, per ripensare la nostra attitudine verso la missione ad gentes.

Noi crediamo che i nostri sforzi caritativi degli ultimi sei anni - dal disastro del 2011 - nell’area di Tohuku, organizzati dall’intera comunità cattolica in Giappone e sostenuti da Caritas Japan, siano un luminoso esempio di come essere luce del mondo attraverso le nostre azioni fra coloro che soffrono. Spero che il cardinale avrà possibilità di testimoniare questa realtà quando visita Sendai, il prossimo venerdì 22 settembre. Io sarò là e porterò il cardinale vicino a Fukushima, dove stiamo ancora mantenendo una base di volontari.

E poi nell’ultima parte c’è il punto in cui si parla dei movimenti. Come si sa, i vescovi giapponesi hanno da tempo una questione irrisolta con uno di questi movimenti. Abbiamo avuto un certo numero di scambi di opinione con la Santa Sede e perfino con il Santo Padre.

A questo punto, penso di dover dire con chiarezza che noi vescovi giapponesi, siamo in piena comprensione e accordo con quello che il papa dice nel messaggio, circa l’importanza carismatica di questi movimenti. Noi non stiamo negando l’esistenza di un particolare movimento nella Chiesa universale. Ma ciò che stiamo dicendo è che questi movimenti, qualunque essi siano, spesso creano divisione fra le piccole comunità di cattolici in molti posti di un Paese come il Giappone, dove avere solo 10 persone alla messa della domenica è considerato come “avere molti” da parte di un parroco. Noi speriamo soltanto che questi movimenti abbiano il coraggio e la volontà di discutere il loro modus operandi delle loro attività con i vescovi locali.

Oggi il cardinale volerà a Fukuoka e si incontrerà con i nostri seminaristi di teologia. Poi continuerà il viaggio a Nagasaki, Hiroshima, Osaka e venerdì a Sendai. Sabato [23 settembre] incontrerà i nostri seminaristi di filosofia a Tokyo, quindi celebrerà la messa con tutti i vescovi nella cattedrale di Tokyo. Lunedì [25 settembre] gli avrà un intero giorno di discussione coi vescovi sui temi dell’evangelizzazione in Giappone, prima di ripartire per Roma il martedì [26 settembre].

 

Mons. Isao Kikuchi, SVD

Vescovo di Niigata

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