22/09/2011, 00.00
CINA
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Niente democrazia: la polizia cinese blocca la campagna di candidati indipendenti

Arrestato il democratico He Depu e una candidata, Wang Xiuzhen. Secondo la legge tutti possono candidarsi alle elezioni locali, ma il Partito comunista seleziona i candidati. Gli indipendenti portano alla luce le ingiustizie e le violenze del sistema.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia di Pechino ha bloccato la campagna elettorale di 13 candidati indipendenti, ha arrestato un candidato e ha fatto scomparire un sostenitore e attivista. È la seconda volta in una settimana che le forze dell’ordine cercano di fermare le campagne elettorali per i distretti e le contee, portate avanti da candidati indipendenti, soprattutto se legati ad attivisti democratici.

Ieri la polizia ha sequestrato He Depu, già fondatore del Partito democratico cinese (negli anni ’90), che stava aiutando alcuni candidati. In più i poliziotti hanno circondato la casa di una dei candidati, Wang Xiuzhen, non permettendo ad altri 13 candidati di radunarsi in casa sua. Wang è stata prima isolata in una parte dell’edificio, poi presa e portata in un luogo sconosciuto.

Secondo la legge cinese, ogni cinque anni è possibile eleggere rappresentanti di distretti e contee.
Da maggio 2011 fino a dicembre 2012, dovrebbero essere eletti circa 2 milioni di rappresentanti in più di 2 mila contee e 30mila città.

Alle elezioni possono candidarsi persone da 18 anni in su, purché siano sostenuti da almeno 10 votanti. In realtà le candidature vengono poi selezionata dal Partito comunista.

Pechino teme i candidati “indipendenti” perché porterebbero all’interno delle strutture decisionali i problemi della gente: inquinamento, sequestri, ingiustizie.

Ju Hongyi, ad esempio, si è iscritta come candidata indipendente, nonostante sia ammalata di cancro. “Non ho paura – ha detto – ho sopportato più di 10 anni di persecuzione. Mi hanno rubato la casa, la mia proprietà e mio padre è morto. Io stessa ho il cancro e non mi importa di nulla a questo punto: cerco di mettere a frutto il tempo che mi è rimasto di vivere”.
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