18/01/2011, 00.00
ISRAELE – PALESTINA
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Nuovi insediamenti israeliani: “come infierire sul corpo già senza vita” del processo di pace

È il duro commento di un consigliere comunale del partito d’opposizione Meretz. I piani per la costruzione di nuove unità abitative saranno presentati il prossimo 24 gennaio. Le case sorgeranno a Gilo (a sud di Gerusalemme), territorio considerato palestinese dalle Nazioni Unite.
 Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – L’Ufficio per la municipalità di Gerusalemme potrebbe approvare un progetto per costruire 1.400 case nel quartiere di Gilo, nella periferia meridionale della città. A darne la notizia è stato Meir Margalit, consigliere comunale di Gerusalemme del partito di sinistra Meretz, lo scorso 16 gennaio. I piani per costruire le nuove unità abitative saranno presentati alla commissione urbanistica il prossimo 24 gennaio. “Anche se ci vorranno anni prima che i lavori abbiano inizio –commenta con durezza Margalit – questa mossa è qualcosa di più del piantare l’ultimo chiodo nella bara del processo di pace. È come sparare altri due colpi dopo averlo già ucciso, per assicurarsi che sia morto”.

Il portavoce dell’Ufficio per la municipalità difende la commissione urbanistica, sostenendo che essa è obbligata per legge a discutere di qualsiasi piano sia presentato. E dichiara: “Negli ultimi 40 anni, non c’è stato alcun cambiamento nella politica di urbanizzazione di Gerusalemme. La municipalità continua a promuovere costruzioni sia per arabi che per ebrei. Nuovi edifici sono necessari per lo sviluppo della città”.

Saeb Erakat, capo della negoziazione palestinese, ha dichiarato: “Condanniamo questa decisione israeliana con tutte le nostre forze. È ora che l’amministrazione statunitense ritenga Israele responsabile per il fallimento del processo di pace. Per questo, chiediamo al Consiglio per la sicurezza delle Nazioni Unite una risoluzione entro questa settimana per dichiarare illegali tutti gli insediamenti israeliani”. L’ufficio dell’Onu per il Coordinamento degli affari umanitari considera Gilo un insediamento israeliano costruito su territorio palestinese.

Nel novembre 2008, gli Stati Uniti si erano detti contrari a un piano per costruire 900 insediamenti a Gilo. E i dialoghi tra Israele e Palestina sostenuti dagli americani sono crollati nel settembre 2010, quando Israele ha ripreso la costruzione di insediamenti in Cisgiordania occupata, dopo un congelamento di 10 mesi. Ragione per cui i palestinesi, come ribadito da Erakat, non siederanno più al tavolo dei negoziati.

Intanto, da ieri è bufera nella politica israeliana dopo l’annuncio del leader laburista e ministro della Difesa Ehud Barak di lasciare il partito e fondare un nuovo movimento. Atzmaut (“Indipendenza”), questo il nome del futuro partito, avrà una piattaforma ideologica “sionista, centrista e democratica”, come ha dichiarato lo stesso Barak in conferenza stampa. Secondo il quotidiano Haaretz la decisione sembrerebbe essere sostenuta dal premier Netanyahu, messo a parte della scissione già diversi giorni prima dell’annuncio ufficiale.
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