ONU: I leader di Israele e Palestina responsabili del fallimento della "road map"
Dal settembre del 2000 sono morti 3.553 palestinesi e 949 israeliani
New York (AsiaNews) "Le riforme attuate dal governo palestinese procedono troppo lentamente e non vanno alla radice del problema. Le violenze continuano e nell'ultimo mese si contano 50 vittime fra i palestinesi e 20 israeliani feriti. Dal settembre del 2000 inizio della nuova Intifada - sono 3.553 i morti palestinesi e 949 quelli israeliani; se entrambe le parti non faranno uno sforzo comune, difficilmente si giungerà ad una soluzione positiva della questione". E' il preoccupante appello lanciato da Kieran Prendergast, sottosegretario generale per gli Affari Politici delle Nazioni Unite, ieri dopo una riunione del Consiglio di Sicurezza.
Il mese scorso i palestinesi hanno minacciato di impedire l'accesso ai territori a Terje Roed Larsen, alto funzionario dell'ONU per il Medio Oriente. Immediata la replica del funzionario delle Nazioni Unite, che ha criticato l'atteggiamento ostruzionistico dell'Autorità Palestinese come un segnale ulteriore che sottolinea la mancanza di un reale avanzamento nel processo di pace in Medio Oriente.
"Le colpe vanno equamente divise fra i due schieramenti afferma il sottosegretario ONU - poiché i civili israeliani sono sottoposti a continui attacchi, mentre la popolazione civile palestinese è vittima della rappresaglia portata dalle armate israeliane. E la mancanza di una chiara guida politica ha rallentato l'attuazione delle riforme nello stato arabo".
Il leader palestinese Yasser Arafat ha annunciato di voler rimodellare il servizio di sicurezza e di ridurre il suo potere, ma le promesse non hanno ancora portato ad alcuna decisione.
La nuova presa di posizione espressa da Prendergast è stata accolta positivamente dalla delegazione palestinese, che la ritiene più equa rispetto a quella di Terje Roed Larsen. Quest'ultimo era stato accusato di aver criticato troppo aspramente l'Autorità Palestinese, definita "sulla soglia del collasso".
Kieran Prendergast ha criticato anche lo stato israeliano, accusando i continui rastrellamenti nei territori occupati e le esecuzioni mirate.
Il sottosegretario ha inoltre espresso la ferma convinzione che la "road map" tracciata da Nazioni Unite, Russia, Unione Europea e Stati Uniti sia la sola realistica soluzione per uscire da un'attuale situazione che definisce "senza speranza". (DS)
13/10/2020 11:45