16/09/2009, 00.00
ISRAELE - PALESTINA
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Onu: Israele e Hamas colpevoli di crimini di guerra a Gaza

di Joshua Lapide
Esercito israeliano e militanti palestinesi accusati anche di “crimini contro l’umanità”. Il rapporto sarà presentato a fine mese alla Commissione Onu per i diritti umani. Entro sei mesi, se le due autorità non svolgeranno inchieste, si presenteranno le accuse alla Commissione internazionale criminale. Per Israele il rapporto è “unilaterale”; per Hamas “non obbiettivo”.

Gerusalemme (AsiaNews) – Esercito israeliano e militanti palestinesi hanno commesso crimini di guerra nel conflitto di Gaza lo scorso inverno. Lo afferma un rapporto ufficiale dell’Onu, stilato sotto la guida del giudice Richard Goldstone, sudafricano.

Il rapporto è basato su 188 interviste e su oltre 10 mila pagine di documentazione e 1200 foto. In esso si sottolinea che nella guerra condotta da Israele fra il 28 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009, vi sono state “gravi violazioni ai diritti umani internazionali e alle leggi umanitarie”. Israele “ha commesso azioni che possono essere considerate crimini di guerra e forse crimini contro l’umanità”. E ancora, che le operazioni militari israeliane “sono state pianificate con cura in tutte le loro fasi come un deliberato e sproporzionato attacco mirante a punire, umiliare e terrorizzare la popolazione civile”.

Secondo organizzazioni umanitarie, nell’operazione “Piombo fuso” vi sono stati 1400 palestinesi uccisi, in grande maggioranza civili e bambini; fra gli israeliani morti vi sono stati 3 civili e 10 militari.

Il rapporto condanna pure gli attacchi missilistici dei militanti palestinesi a Gaza contro la popolazione israeliana. Alla conferenza stampa a New York, per presentare il rapporto, Goldstone ha dichiarato: “Il lancio di missili e mortai da Gaza verso città, villaggi  e aree civili in Israele è ugualmente grave e ciò è un grave crimine di guerra e forse un crimine contro l’umanità”.

Il rapporto sarà presentato alla Commissione Onu per i diritti umani alla fine di questo mese. Esso raccomanda alle autorità di Israele e Gaza di svolgere entro sei mesi delle inchieste su tali crimini, altrimenti essi saranno riferiti alla Corte internazionale criminale.

Il testo si diffonde anche nel condannare il blocco di Gaza in prossimità del conflitto, risultato come una “punizione collettiva” contro la popolazione civile. Allo stesso tempo, si condannato arresti arbitrari e esecuzioni senza processo da parte di Hamas a Gaza, e si domanda che venga liberato il soldato israeliano Gilad Shalit, catturato nel 2006. Il rapporto chiede pure che si estenda a lui tutti i diritti della Convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra e che possa essere visitato dalla Croce Rossa.

Per la stesura del rapporto Hamas ha collaborato con l’Onu; Israele invece si è rifiutato. Ma le conclusioni vengono rifiutate dai due schieramenti. Mark Regev, portavoce del governo di Tel Aviv ha detto che il rapporto è unilaterale e “nato nel peccato” fin dall’inizio. Hamas ha dichiarato che “alla fine, esso non è obbiettivo e preciso”.

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