19/12/2005, 00.00
CINA
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Onu: la povertà nelle campagne minaccia la stabilità sociale della Cina

La differenza di redditi tra città e campagna è persino maggiore che nei Paesi capitalisti. La riforma fiscale, la sanità, l'istruzione e i lavoratori migranti sono i settori su cui è urgente intervenire, prima che si crei uno "scisma sociale".

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - In Cina la differenza nel tenore di vita tra comunità urbana e rurale è tra le maggiori nel mondo e minaccia la stabilità. Lo dice il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite nel rapporto del 2005 sullo "Sviluppo umano in Cina" pubblicato il 16 dicembre.

Dal 1980 lo sviluppo economico ha fatto uscire dalla povertà 250 milioni di persone, ma ha anche più che raddoppiato le disuguaglianze tra città e campagna: secondo dati del 2002, il 10% più ricco della popolazione dispone del 41% della ricchezza nazionale e le ineguaglianze di reddito sono maggiori che nei capitalisti Stati Uniti. Chi vive in città guadagna, in media, oltre 1000 dollari Usa l'anno e vive 5 anni di più rispetto ai contadini, il cui reddito medio è di circa 300 dollari. "La differenza nei redditi – dice il rapporto – è avvenuta nello spazio di una generazione. Se misure risolutive non saranno subito prese si perderà la possibilità di affrontare il problema e la povertà sarà trasmessa di generazione in generazione, creando uno scisma sociale che sarà difficile eliminare". Tra le cause della povertà sono indicate anche le espropriazioni forzate dei terreni, che lasciano molti contadini senza nulla per vivere.

Il rapporto, realizzato con l'aiuto Centro di ricerche per lo sviluppo, un organismo governativo, individua in queste disuguaglianze una ragione delle frequenti proteste popolari nelle campagne. "La disuguaglianza degli alti redditi - dice il rapporto - porta un sentimento di ingiustizia sociale, esasperato da disoccupazione e corruzione". Occorrono immediate "iniziative concrete – dice Li Shi, principale estensore del rapporto – per aiutare chi è in fondo alla scala economica e sociale". Occorre aumentare la spesa in settori come sanità e istruzione e varare una riforma nel settore fiscale con trasferimenti di fondi a favore delle zone povere. E' anche necessario creare uguali opportunità di lavoro per tutti. Questo significa la riforma del sistema per la registrazione della residenza per garantire agli oltre 150 milioni di lavoratori migranti - oggi esclusi dall'assistenza sociale e dai servizi pubblici come la scuola - gli stessi diritti degli altri cittadini. Il rapporto ritiene pure necessario favorire l'iniziativa privata nei settori finora dominati dalle aziende pubbliche, per consentire l'assorbimento dei molti dipendenti pubblici licenziati.

Inoltre sono essenziali maggiori investimenti nei servizi sanitari di base, specie nelle povere aree rurali. Un contadino del Guizhou o dello Yunnan – dice il rapporto – ha un'aspettativa di vita di 65 anni, mentre per chi abita nello Hainan o nel Jiangsu è di 74 anni. Solo il 15% dei residenti rurali ha l'assicurazione medica rispetto al 50% dei cittadini. Nel 2005 è iniziato un programma sperimentale di cooperative mediche che garantiscono l'assistenza sanitaria di base a 150 milioni di contadini. Le cooperative sono in parte finanziate dai governi centrale e locale e raccolgono anche fondi dai contadini.

Altro settore da rivedere è l'istruzione. In Tibet solo la metà della popolazione sa leggere e scrivere, rispetto al 97% in città come Pechino, Shanghai e Tianjin. Meno dell'1,5% dei bambini tibetani frequenta la scuola primaria, mentre nelle randi città oltre il 60% dei bambini frequentano fino alla scuola secondaria. Nell'intera Nazione, tra le donne l'analfabetismo è diffuso 2 volte più degli uomini. Occorrono – viene osservato – maggiori investimenti e una legge che assicuri a tutti la scuola primaria, specie nelle zone rurali. Nel rapporto di indica che il governo centrale vuole rinnovare la scuola primaria e media e fornirà testi scolastici gratuiti a 24 milioni di studenti di famiglie povere. (PB)

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