09/01/2007, 00.00
ONU - IRAQ
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Onu: servono altri 60 milioni di dollari per i profughi iracheni

L'integrazione chiesta dall’Unhcr sarà destinata a programmi per i rifugiati interni (1,7 milioni) e nei Paesi vicini (2 milioni). Ma il problema è più esteso e tocca in modo serio anche Europa e Stati Uniti.
New York (AsiaNews) – L’Alto Commissariato delle Nazioni Uniti per i Rifugiati (Unhcr) ha chiesto altri 60 milioni di dollari per l’assistenza ai profughi iracheni, in continua crescita dall’inizio della guerra. Si calcola che siano circa 1,7 milioni gli sfollati interni, mentre 2 milioni di persone sarebbero già fuggite nei Paesi dell’area, soprattutto in Siria e Giordania, ma anche Egitto, Libano e Turchia. La somma richiesta va ad aggiungersi al miliardo già stanziato dall’Agenzia Onu per il 2007. Ma come denunciato di recente da AsiaNews, il dramma di questo popolo in fuga non si ferma in Medio Oriente, ma ha caratteri anche più gravi nei Paesi occidentali, in particolare Europa e Usa.
 
I finanziamenti sono destinati a programmi Unhcr in favore dei rifugiati iracheni in Siria, Giordania, Egitto e Turchia, oltre che ai profughi interni allo stesso Iraq. Questi ultimi – secondo l’Unhcr  – potrebbero arrivare addirittura a 2,7 milioni alla fine dell’anno. Le stesse cifre dicono che il 12 per cento dei profughi è fuggito in seguito alla guerra del 2003 e gli altri già molto prima che il conflitto iniziasse.
 
La richiesta di integrazione indica una  revisione nel programma profughi delle Nazioni Unite in Iraq. In precedenza l'Unhcr si era concentrato sul ritorno dei rifugiati e sulla loro integrazione basandosi sul presupposto che la stabilità in Iraq fosse in crescita; ma l’escalation di violenza nel Paese sta portando ad un aumento degli esodi interni ed esterni. L’attuale movimento di persone rappresenta il più ampio flusso di lungo termine in Medio Oriente dal periodo dell’esodo palestinese seguito alla creazione dello Stato di Israele nel 1948. Attualmente, circa un iracheno su otto è sfollato.
 
L’appello osserva che la maggior parte dell’aiuto internazionale sarà necessario per assicurarsi che gli Stati vicini continuino a mantenere aperti i propri confini per i richiedenti asilo. Nel solo 2006, l'Unhcr stima che circa 500mila iracheni siano fuggiti in altre aree all'interno del Paese e che 40-50mila persone continuino ogni mese a lasciare le proprie case. Le stime relative ai cittadini iracheni fuggiti nei Paesi limitrofi parlano di un numero variabile tra le 500mila e il milione di unità in Siria; fino a 700mila persone in Giordania; da 20mila a 80mila in Egitto; fino a 40mila in Libano. La Turchia a sua volta ospiterebbe un numero non precisato di iracheni.
 
AsiaNews ha già denunciato il dramma di questo popolo in fuga e dato voce a più persone, vicine alla comunità cristiana irachena all’estero, che chiedevano un maggiore impegno delle Agenzie e della comunità internazionale a favore di un dramma per lo più sconosciuto. Ma il problema non è limitato solo alla zona Medio orientale; esso tocca profondamente anche Europa e Stati Uniti, sempre meno disponibili a concedere asilo ai sempre più disperati profughi iracheni.
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