31/08/2004, 00.00
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Ostaggi francesi, altre 24 ore per l'ultimatum

Allawi: "I neutrali non sono al riparo dai terroristi"

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – I terroristi dell'Esercito islamico in Iraq hanno posticipato di 24 ore l'ultimatum sulla sorte di Christian Chesnot e Georges Malbrunot, i 2 giornalisti francesi in ostaggio da sabato. Lo ha reso noto ieri sera la televisione araba Al Jazeera, leggendo un comunicato dei terroristi. Su richiesta degli ostaggi l'ultimatum è stato rimandato alle 21 di stasera. I terroristi chiedono al governo francese l'abolizione della legge sul velo, altrimenti uccideranno i 2 giornalisti.

Al Jazeera ha trasmesso un video in cui gli ostaggi chiedono al popolo francese di manifestare per l'abolizione della legge sul velo. Tale provvedimento, deciso nel dicembre 2003, impedisce l'ostentazione di qualsiasi segno religioso nelle scuole pubbliche, ad esempio il velo islamico. La legge dovrebbe andare in vigore in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico, fra 2 giorni. "Esortiamo il popolo francese a scendere in piazza per manifestare e chiedere l'annullamento della legge sulla proibizione del velo: le nostre vite sono in pericolo" ha afferma Chesnot, inviato di Radio France Internationale. "Chiedo al presidente Chirac e al governo francese di mostrare buone intenzioni nei confronti del mondo arabo e musulmano, abrogando immediatamente la legge" ha aggiunto. 

Nella loro prima rivendicazione, diffusa sabato 28 agosto sera, i terroristi chiedevano "l'abolizione della legge sul velo entro 48 ore, altrimenti uccideremo gli ostaggi". Il presidente Chirac era intervenuto subito domandando "solennemente" la liberazione degli ostaggi e difendendo la legge contestata. Diverse personalità islamiche hanno chiesto la liberazione dei giornalisti, definendo il rapimento il "modo sbagliato per affrontare la legge sul velo". Abdessatar Abdeliawad, sceicco sunnita irakeno e membro del Comitato degli ulema, ha affermato che "se gli ostaggi verranno uccisi, solo l'occupante (gli Stati Uniti, ndr) ne approfitterà, creando una breccia fra l'Iraq e la Francia. L'esecuzione dei 2 giornalisti trasformerebbe la Francia da Paese amico dell'Iraq a suo nemico. Questo ci farebbe perdere un alleato e aggiungerebbe un nuovo nemico alla lista dei nostri avversari".

La diplomazia francese è al lavoro per cercare di salvare la sorte dei 2 reporter: il ministro degli esteri Barnier è in Egitto per incontrare esponenti musulmani, il suo segretario generale è a Baghdad per tentare risolvere la crisi: "Ci sono dei contatti con personalità capaci di aiutarci a trovare una soluzione al problema" ha detto l'ambasciatore francese a Baghdad.

Il primo ministro irakeno, Iyad Allawi, ha dichiarato che il rapimento dei 2 ostaggi francesi mostra come "non ci sia neutralità possibile in Iraq": "Quelli che non combattono a fianco del governo irakeno non possono pensare di sfuggire ai terroristi. I francesi si illudevano se speravano di restarne fuori. Oggi  anche loro sono minacciati dai terroristi". La Francia è sempre stata contraria all'intervento anglo-americano in Iraq. (LF)

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