04/04/2004, 00.00
vaticano
Invia ad un amico

Papa: "Giovani, non abbiate paura di proclamare il vangelo della Croce!"

Città del Vaticano (AsiaNews) -  Alle 10 di questa mattina in piazza san Pietro, rappresentanti dei giovani da tutto il mondo, cardinali, vescovi, sacerdoti hanno sfilato davanti a Papa Giovanni Paolo II sventolando rami di palma e d'ulivo. La benedizione dei rami (provenienti dalla Puglia) danno inizio alle celebrazioni della Settimana Santa, che commemora la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. La celebrazione della Domenica delle Palme coincide con la XIX Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) dal tema " Vogliamo vedere Gesù".  L'appuntamento della GMG ogni 3 anni, in una città diversa. Nel 2002 era stata scelta Toronto (Canada); l'anno prossimo sarà a Colonia (Germania). La tradizione della GMG continua da 20 anni, da quando il Papa ha consegnato ai giovani un'alta Croce di legno benedetta durante il Giubileo della Redenzione (1983).  Da allora la Croce viene passata dai giovani da una nazione all'altra, segno di fraternità e di missione. La GMG di quest'anno ha radunato in san Pietro circa 30 mila persone. Essa è stata preceduta da un incontro di Giovanni Paolo II con i giovani di Roma, lo scorso 1 aprile. Nel discorso tenuto in questa occasione il Papa ha esortato i giovani a fare "scelte radicali" di "radicale donazione a Lui" E ha concluso con una preghiera: "O Gesù amato, o Gesù cercato, svelaci il tuo Volto di luce e di perdono! Guardaci, rinnovaci, inviaci! Troppi giovani Ti attendono e, se non Ti vedranno, non saranno in grado di vivere la loro vocazione, non saranno capaci di vivere la vita per Te e con Te, per rinnovare il mondo sotto il tuo sguardo, rivolto al Padre e nello stesso tempo alla nostra povera umanità".

Anche nel discorso di questa domenica Giovanni Paolo II ha chiesto ai giovani di "andare controcorrente", di non appiattirsi nel "benessere" e nelle "comodità", per "proclamare in ogni circostanza il vangelo della Croce". I giovani gli hanno risposto con l'affetto di sempre, gridando "Giovanni Paolo – Giovanni Paolo!", applaudendolo a lungo e interrompendo il suo discorso.

Alla fine vi è stato un collegamento da Berlino, dove giovani e il vescovo Franz-Josef Hermann Bode hanno invitato i giovani di tutto il mondo e il Papa a partecipare a Colonia alla XX GMG. Giovanni Paolo II ha ringraziato loro e tutti i giovani presenti a Roma e ha detto loro: "Siete sempre i benvenuti nella casa del Papa!".

Ecco il testo dell'omelia di Giovanni Paolo II:

 

"Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore" (Lc 19,38).

Con queste parole la popolazione di Gerusalemme accolse Gesù nel suo ingresso nella città santa, acclamandolo quale re d'Israele. Qualche giorno più tardi, però, la stessa folla lo rifiuterà con grida ostili: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!" (Lc 23,21). La liturgia della Domenica delle Palme ci fa rivivere questi due momenti dell'ultima settimana della vita terrena di Cristo. Ci immerge in quella folla così volubile, che in pochi giorni passò dall'entusiasmo gioioso al disprezzo omicida.

Nel clima di gioia, velato di tristezza, che caratterizza la Domenica delle Palme, celebriamo la diciannovesima Giornata Mondiale della Gioventù. Quest'anno essa ha per tema "Vogliamo vedere Gesù" (Gv 12,21), la richiesta che agli Apostoli rivolsero "alcuni greci" (Gv 12,20) giunti a Gerusalemme per la festa di Pasqua.

Di fronte alla moltitudine venuta per ascoltarlo il Signore proclamò: "Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12,32). Ecco, dunque, la sua risposta: tutti coloro che cercano il Figlio dell'uomo, lo vedranno, nella festa di Pasqua, quale vero Agnello immolato per la salvezza del mondo.

Sulla Croce Gesù muore per ciascuno e ciascuna di noi. La Croce è, pertanto, il segno più grande e più eloquente del suo amore misericordioso, l'unico segno di salvezza per ogni generazione e per l'intera umanità.

Vent'anni or sono, al termine dell'Anno Santo della Redenzione, ho consegnato ai giovani la grande Croce di quel Giubileo. In quella occasione li ho esortati ad essere fedeli discepoli di Cristo, Re crocifisso, che "appare a noi come Colui che libera l'uomo da ciò che limita, menoma e quasi spezza alle radici stesse, nell'anima dell'uomo, nel suo cuore, nella sua coscienza questa libertà" (Redemptor hominis, 12).

Da allora la Croce continua ad attraversare numerosi Paesi, in preparazione alle Giornate Mondiali della Gioventù. Durante i suoi pellegrinaggi ha percorso i Continenti: come fiaccola passata di mano in mano, è stata trasportata di Paese in Paese; è diventata il segno luminoso della fiducia che anima le giovani generazioni del terzo millennio.

Cari giovani! Celebrando il ventesimo anniversario dell'inizio di questa straordinaria avventura spirituale, lasciate che rinnovi a voi la stessa consegna di allora: "Affido a voi la Croce di Cristo! Portatela nel mondo come segno dell'amore del Signore Gesù per l'umanità, e annunciate a tutti che solo in Cristo morto e risorto c'è salvezza e redenzione" (Insegnamenti, VII, 1 [1984], 1105).

Certamente il messaggio che la Croce comunica non è facile da comprendere nella nostra epoca, in cui il benessere materiale e le comodità sono proposti e ricercati come valori prioritari. Ma voi, cari giovani, non abbiate paura di proclamare, in ogni circostanza il Vangelo della Croce. Non abbiate paura di andare controcorrente!

"Cristo Gesù … umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte … di croce. Per questo Dio l'ha esaltato" (Fil 2,6.8-9). Il mirabile inno della Lettera di san Paolo ai Filippesi ci ha ricordato poc'anzi che la Croce ha due aspetti indissociabili: è, allo stesso tempo, dolorosa e gloriosa. La sofferenza e l'umiliazione della morte di Gesù sono intimamente legate all'esaltazione e alla gloria della sua risurrezione.

Cari Fratelli e Sorelle! Carissimi giovani! Mai venga meno in voi la consapevolezza di questa consolante verità. La passione e la risurrezione di Cristo costituiscono il centro della nostra fede e il nostro sostegno nelle inevitabili prove quotidiane.

Maria, Vergine Addolorata e testimone silenziosa del gaudio della risurrezione, vi aiuti a seguire Cristo crocifisso e a scoprire nel mistero della Croce il pieno senso della vita.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Card. Ruini: dalla croce di Gesù, energia nuova alla Chiesa e sul volto del Papa
20/03/2005
Il Papa benedice in silenzio i giovani dalla finestra dello studio
20/03/2005
Papa: Una forza di gravità ci tira verso il basso e il male; Cristo ci solleva all’altezza di Dio
17/04/2011
Papa: Domenica delle Palme, Gesù è il re che porta la pace del cielo sulla terra
28/03/2010
Domenica delle Palme, la speranza del Libano poggia sui giovani
21/03/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”