17/10/2011, 00.00
VATICANO - FAO
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Papa: contro la fame un diverso stile di vita e impegni concreti dei governi

Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale per l’alimentazione. Gli alimenti non possono essere trattati come una merce su cui speculare. Investire nell’agricoltura e riscoprire il sentimento di compassione e solidarietà.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Un diverso stile di vita e una necessaria sobrietà di comportamenti e di consumi”, non considerare gli alimenti “come una qualsiasi merce e quindi sottoposti anche a manovre speculative”, investire nell’agricoltura e, in definitiva, riscoprire “il sentimento di compassione e di umanità verso gli altri, accompagnati al dovere di solidarietà e alla realizzazione della giustizia”. Sono gli “strumenti” dei quali la comunità internazionale e i governi dovrebbero servirsi per combattere la fame, indicati da Benedetto XVI nel messaggio inviato in occasione della trentesima Giornata mondiale dell’alimentazione al direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), Jacques Diouf.

Argomentando il tema di quest’anno “Prezzi degli alimenti: dalla crisi alla stabilità”, il Papa scrive che “l’intento di questa Giornata dovrebbe essere l’impegno a modificare comportamenti e decisioni per rendere sicuro che ogni persona, oggi e non domani, abbia accesso alle risorse alimentari necessarie, e che il settore agricolo disponga di un sufficiente livello di investimenti e di risorse tali da dare stabilità alla produzione e quindi al mercato”.

“Si tratta, dunque, di assumere un atteggiamento interiore responsabile, capace di ispirare un diverso stile di vita, una necessaria sobrietà di comportamenti e di consumi così da favorire il bene anche delle generazioni future in termini di sostenibilità, di tutela dei beni della creazione, di distribuzione delle risorse e, soprattutto, di impegni concreti per lo sviluppo di interi popoli e Nazioni. Da parte loro i beneficiari della cooperazione internazionale sono chiamati a utilizzare responsabilmente ogni solidale contributo ‘in infrastrutture rurali, in sistemi di irrigazione, in trasporti, in organizzazione dei mercati, in formazione e diffusione di tecniche agricole appropriate, capaci cioè di utilizzare al meglio le risorse umane, naturali e socio-economiche maggiormente accessibili a livello locale’. (Caritas in Veritate, 27)”.

“Tutto questo potrà realizzarsi se anche le Istituzioni internazionali garantiranno con imparzialità ed efficienza il loro servizio, ma nel pieno rispetto delle convinzioni più profonde dell’animo umano e delle aspirazioni di ogni persona. In questa prospettiva la FAO potrà concorrere a garantire un’alimentazione adeguata per tutti, a rafforzare i metodi di coltivazione e di commercializzazione e a proteggere i fondamentali diritti di quanti lavorano la terra, senza mai dimenticare i valori più autentici di cui il mondo rurale e quanti in esso vivono, sono custodi”.
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