19/04/2010, 00.00
VATICANO-MALTA
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Papa: giovani, seguite i valori evangelici che “stanno diventando una contro-cultura”

Nel corso della visita a Malta, Benedetto XVI invita a non avere paura di portare il Vangelo a un mondo che “promuove idee e valori che sono talvolta in contrasto con quelle vissute e predicate da nostro Signore”. Dopo l’incontro col Papa, il portavoce delle otto vittime di abusi da parte di sacerdoti: “da tanto tempo non andavo più a Messa e avevo perso la fede, ma ora mi sento un cattolico convinto”.
Città del Vaticano (AsiaNews) - “Non abbiate paura”: l’esortazione che Giovanni Paolo II rivolse al mondo all’inizio del suo pontificato, nell’ormai lontano 1978, è tornata ieri nelle parole di Benedetto XVI. Allora l’esortazione era rivolta ai popoli del mondo intero, angosciati del confronto tra est e ovest, ora a quanti “portano il messaggio del Vangelo al mondo”, ove è forte una cultura che “promuove idee e valori che sono talvolta in contrasto con quelle vissute e predicate da nostro Signore Gesù Cristo” e “ i valori evangelici ancora una volta stanno diventando una contro-cultura”, spesso rafforzati “dai media e dalla pressione sociale da gruppi ostili alla fede cristiana”.
 
Gli stessi che da tempo tentano in ogni modo di coinvolgere personalmente papa Ratzinger nella vicenda dei preti pedofili e che hanno a mala pena nascosto la delusione per l’andamento dell’incontro che Benedetto XVI ha avuto ieri con otto vittime della violenza, fatto di preghiera, dolore del Papa e dichiarata “soddisfazione” dei partecipanti.
 
Il “non abbiate paura”, stavolta è stato lanciato da Malta, meta di due giorni di visita papale. Luogo simbolico, legato al naufragio di san Paolo che si recava a Roma, ove avrebbe subito il martirio, e secolare baluardo cristiana contro l’assalto musulmano all’Europa.
 
Primi ascoltatori del messaggio papale i 15mila giovani maltesi che hanno affollato all’inverosimile il porto grande di La Valletta. Un incontro fatto di domande da parte di giovani che rappresentano i diversi modi di essere del rapporto con la fede e la Chiesa. Da coloro che si sentono “ai margini”, a chi si prepara al matrimonio a quanti sentono di voler rispondere alla chiamata al sacerdozio.
 
Di particolare rilievo, in questo quadro, le parole dello speaker che ha detto di rappresentare coloro che “sono ai margini della Chiesa”, per vicissitudini di famiglie spezzate, di abusi, dei diversi orientamenti sessuali. Tutti loro, tra i quali anche degli immigrati, hanno “avuto esperienze che hanno allontanato dalla Chiesa”. “Noi - ha detto - sentiamo che neppure la stessa Chiesa riconosce il nostro valore”, “ci considera un problema” e che “siamo accettati e trattati con dignità meno dalla comunità cristiana che dal resto della società”.
 
“Dio non rifiuta nessuno. E la Chiesa non rifiuta nessuno”, la risposta di Benedetto XVI. E, se lo stesso sa Paolo “è stato spesso severo nei suoi scritti”, è perchè “nel suo grande amore, Dio sfida ciascuno di noi a cambiare e diventare più perfetti”. Di qui il “non abbiate paura! Certamente incontrerete opposizione al messaggio del Vangelo. La cultura odierna, come ogni cultura, promuove idee e valori che sono talvolta in contrasto con quelle vissute e predicate da nostro Signore Gesù Cristo. Spesso sono presentate con un grande potere persuasivo, rinforzato dai media e dalla pressione sociale da gruppi ostili alla fede cristiana. E’ facile, quando si è giovani e impressionabili, essere influenzati dai coetanei ad accettare idee e valori che sappiamo non sono ciò che il Signore davvero vuole da noi. Ecco perché dico a voi: non abbiate paura, ma rallegratevi del suo amore per voi; fidatevi di lui, rispondete al suo invito ad essere discepoli, trovate nutrimento e aiuto spirituale nei sacramenti della Chiesa. Qui a Malta vivete in una società che è segnata dalla fede e dai valori cristiani. Dovreste essere orgogliosi che il vostro Paese difenda sia il bambino non ancora nato, come pure promuova la stabilità della vita di famiglia dicendo no all'aborto e al divorzio…Altre nazioni possono imparare dal vostro esempio cristiano. Nel contesto della società europea, i valori evangelici ancora una volta stanno diventando una contro-cultura, proprio come lo erano al tempo di San Paolo”
  
Prima, durante la Messa, il Papa aveva in certo modo toccato la stessa questione. “Molte voci – aveva detto - cercano di persuaderci di mettere da parte la nostra fede in Dio e nella sua Chiesa e di scegliere da se stessi i valori e le credenze con i quali vivere. Ci dicono che non abbiamo bisogno di Dio e della Chiesa”. E “si è tentati di pensare che l’odierna tecnologia avanzata possa rispondere ad ogni nostro desiderio e salvarci dai pericoli che ci assalgono. Ma non è così. In ogni momento della nostra vita dipendiamo interamente da Dio, nel quale viviamo, ci muoviamo ed abbiamo la nostra esistenza. Solo lui può proteggerci dal male, solo lui può guidarci tra le tempeste della vita e solo lui può condurci ad un porto sicuro, come ha fatto per Paolo ed i suoi compagni, alla deriva sulle coste di Malta”.
  
Molto significativo, infine, l’atteso, anche se non ufficialmente annunciato, incontro che, dopo la messa, Benedetto XVI ha avuto con otto persone, tutti uomini tra i 30 e i 40 anni, vittime in passato di abusi sessuali da parte di sacerdoti. Durante l’incontro, che segue quelli analoghi avvenuti anche in altre occasioni, ma “dimenticati” nelle recenti polemiche, il Papa era, riferisce una nota della Sala stampa vaticana, “profondamente commosso” per la loro storia. Egli “ha espresso la sua vergogna e il suo dolore per quanto hanno sofferto le vittime e le loro famiglie. Ha pregato con loro, assicurandoli che la Chiesa sta facendo, e continuerà a fare, tutto ciò che è in suo potere per indagare sulle denunce, portare alla giustizia i responsabili di abusi e attuare misure efficaci volte a tutelare i giovani nel futuro. Nello spirito della sua recente Lettera ai cattolici d'Irlanda – conclude il comunicato - ha pregato affinché tutte le vittime di abusi possano fare esperienza di guarigione e riconciliazione, permettendo loro di andare avanti con rinnovata speranza”.
 
Nel racconto fatto dal portavoce delle vittime degli abusi, Lawrence Grech, che da anni chiedeva giustizia e le scuse da parte della Chiesa, l’incontro è stato molto commovente. Benedetto XVI, ha raccontato, “ha appoggiato la mano sulla testa di ciascuno dei partecipanti all'incontro, benedicendoli. Sono stato sollevato e liberato da un grande peso”. “Da tanto tempo non andavo più a Messa e avevo perso la fede, ma ora mi sento un cattolico convinto”.
 
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