03/09/2007, 00.00
TURCHIA
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Patriarca Bartolomeo I ottimista su Abdullah Gul e sulla vittoria dell’AKP

I commenti sulle elezioni del nuovo capo di Stato alla fine del Sinodo ortodosso annuale. Lanciata una conferenza sull’ambiente e promosso l’impegno ecumenico con i cattolici.

Istanbul (AsiaNews) – Il Patriarca ortodosso di Costantinopoli e il Sinodo ortodosso sono “ottimisti” sulla elezione del nuovo presidente turco Abdullah Gul e sui risultati delle elezioni di luglio che ha visto la vittoria dell’AKP, il partito di Recep Tayyip Erdogan, di ispirazione islamica.

Lo ha detto lo stesso Patriarca commentando i lavori dell’Indiktos, il sinodo annuale appena concluso. Parlando dalla parrocchia  di Yenikoy di Istanbul, a un gruppo di giovani ortodossi che svolgono attività per rivitalizzare le comunità ortodosse della città, egli ha detto: “Siamo contenti delle avvenute elezione ed accogliamo con  ottimismo sia i risultati delle elezioni parlamentari che l’elezione del presidente della Repubblica”.  Il Patriarca capo di una minoranza di poche migliaia di ortodossi di rito greco, chiede da tempo al governo turco maggiore libertà di religione, per aprire scuole teologiche, costruire edifici e chiese, far ritornare le proprietà del Patriarcato confiscate dal governo turco. “Speriamo – ha aggiunto - che questi risultati  abbiano un effetto positivo sulle minoranze e diano una risposta nell’ immediato futuro ad alcuni dei problemi accumulati in passato, che hanno causato lo sradicamento  del mondo ortodosso”.

All’Indiktos, che inaugura l’anno ecclesiastico ortodosso, hanno partecipato 63 metropoliti da tutto il mondo. Fra le tematiche affrontate vi è la protezione dell’ambiente “dagli abusi e dalle smisurate ambizioni umane”. Il Patriarca ha fissato una grande conferenza sull’ambiente da tenersi in Groenlandia dal 6 al 13 settembre del prossimo anno.

Un’altra tematica è quella dell’ecumenismo. Su questo si è distinto l’intervento del teologo Ioannis Zizoulas , metropolita di Pergamo. Egli ha mostrato che la comunione fra Chiesa cattolica e Ortodossia è continuata per secoli anche dopo lo scisma ufficiale del 1054, interrompendosi dopo la tanto deprecata Quarta crociata (1204). “Lo stesso patriarca Gennadios, il primo patriarca dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453 - noto per i suoi sentimenti anti-cattolici - diceva che a cattolici ed agli armeni  che partecipavano alla liturgia, si doveva dare il pane benedetto e  la benedizione con l’ icona della Madre di Dio”.

L’intervento di Zizoulas tende a spingere maggiormente al dialogo fra cattolici e ortodossi, relativizzando i rapporti con le altre Chiese e con lo stesso Consiglio mondiale delle Chiese. Ad esempio, “il dialogo fra ortodossi e anglicani - egli ha continuato  - non ha come fine l’unità, ma piuttosto la comune soluzione dei problemi sociali, in quanto non c’è una visione di unità sacramentale. L’Ortodossia non è una confederazione di chiese locali , ma [un comunione che ha] un centro di unità , Costantinopoli. La stessa ecumenicità di Costantinopoli è una questione di tutti i vescovi e non solo del Patriarca, perchè espressione di collegialità. Purtroppo però - conclude Zizoulas - la Chiesa ortodossa, benchè espressione della  retta fede, soffre dell’eresia del nazionalismo".(NT)

 

 

Foto di Nikos Manginas

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