07/09/2023, 12.45
IRAQ - VATICANO
Invia ad un amico

Patriarca caldeo: dal Sinodo ‘attenzione particolare’ alle Chiese orientali

È l’invito lanciato dal card. Sako dalla sede provvisoria di Erbil, dove si trova in seguito alla controversia col presidente della Repubblica. La difesa di una comunità cristiana che sente minacciata “la propria esistenza”. Serve un “nuovo orizzonte” aperto dal cammino sinodale. Il porporato sarà a Marsiglia per la messa con papa Francesco.

Erbil (AsiaNews) - Il Sinodo, papa Francesco e i dicasteri romani “prestino un’attenzione particolare alle Chiese orientali, culla del cristianesimo”, che “sentono minacciate la propria esistenza”. È quanto ha sottolineato il patriarca di Baghdad dei caldei, card. Louis Raphael Sako, richiamando la situazione attuale di crisi della Chiesa irachena nella prospettiva della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, in programma dal 4 al 29 ottobre 2023 in Vaticano. “Auspico anche che la Chiesa - aggiunge il porporato nel testo pubblicato sul sito del patriarcato caldeo a sua firma - svolga un ruolo profetico e vitale nella creazione di un mondo più umano, pacifico, giusto e dignitoso”.

Come ricorda lo stesso patriarca nella lettera, egli scrive da Erbil e “lontano dalla sede di Baghdad” per le note vicende che nelle ultime settimane lo hanno visto opposto al capo dello Stato e a una frangia di sedicenti miliziani cristiani che da tempo vogliono ottenere la cacciata del porporato. Il patriarca Sako auspica “un vero rinnovamento” della vita della Chiesa, della sua attività e dei suoi obiettivi, con la partecipazione “attiva” dei fedeli, senza annullare quella “collegiale” della gerarchia ecclesiastica. “Le speranze dei fedeli cristiani - osserva - attendono un nuovo orizzonte aperto dal ‘cammino sinodale’ […] rafforzato dalla coesione teologica, amministrativa e pastorale in perfetta sintonia con la missione essenziale della Chiesa e lo ‘spirito sinodale’”.

A metà luglio il card. Sako ha trasferito in via temporanea la sede patriarcale dalla capitale irachena a Erbil, nel Kurdistan iracheno, in risposta all’annullamento da parte del presidente della Repubblica del decreto che ne riconosce ruolo e autorità. Una decisione sorprendente, quella del capo dello Stato: Abdul Latif Rashid, infatti, ha sconfessato una tradizione secolare colpendo la massima autorità cattolica irachena, che è anche responsabile della gestione del patrimonio e dei beni ecclesiastici. Ed è qui che ruota la questione di fondo: il controllo delle proprietà finite nel mirino del sedicente leader cristiano “Rayan il caldeo” e delle milizie filo-iraniane che lo sostengono (una galassia variegata che comprende sciiti, cristiani, sunniti, etc), minaccia per la pace e la convivenza per tutta la nazione. In risposta agli attacchi, il porporato ha trasferito la sede patriarcale a Erbil e non ha escluso il boicottaggio delle prossime elezioni.

Nella riflessione in vista del sinodo il card. Sako, che sarà presente a Marsiglia il prossimo 23 settembre alla messa con papa Francesco per l’incontro sul Mediterraneo e alla presenza di almeno 60mila fedeli, auspica che possa essere un tempo per “camminare insieme”. “In un tempo di instabilità, di difficoltà incontrate dalla cultura attuale in questioni difficili, e in particolare dal predominio del liberalismo secolare” aggiunge, la Chiesa e il papa devono avviare un “processo di auto-rinnovamento”. Tuttavia, va conservato “fedelmente il deposito della fede e della morale di base. Occorre distinguere - avverte il porporato - tra ciò che è reale ed esprimere lo spirito che non si può abbandonare, e ciò che è immediato-pratico legato alle condizioni del tempo e dello spazio, che va aggiornato”.

“Il Sinodo dovrebbe dare priorità all’annuncio (del Vangelo) alla luce dei segni dei tempi” precisa il card. Sako, in modo che “la Chiesa possa presentare la fede a tutti con chiarezza, linguaggio comprensibile, stile diverso, forme nuove”. Va infine affrontata la questione della liturgia nella celebrazione dei sacramenti e una maggiore partecipazione “per rendere alcune strutture più efficienti e meno burocratiche, in modo che i cristiani - conclude - si sentano a casa, abbiano il loro ruolo e non si sentano emarginati”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Iraq, card. Sako: se Roma tace a rischio il futuro dei cristiani iracheni
19/09/2023 12:15
Il card. Sako costretto a lasciare Baghdad trasferendosi a Erbil
17/07/2023 11:38
Patriarca Sako: dietro il ritiro del decreto ‘l’aspra lotta’ fra ‘caos e diritto’
16/08/2023 12:17
Presidente annulla riconoscimento del patriarca Sako: proprietà cristiane nel mirino
12/07/2023 12:43
Saad Salloum: come al-Sistani, il patriarca Sako ‘voce degli iracheni’
22/08/2023 10:11


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”