21/06/2023, 13.46
INDIA-CINA
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Pechino blocca all'Onu incriminazione terrorista pakistano delle stragi di Mumbai

Al Consiglio di sicurezza la Cina si è opposta all'inserimento nella lista globale dei terroristi di Sajid Mir, tuttora ricercato per gli eccidi che nel 2008 provocarono 166 morti. La misura avrebbe comportato il congelamento dei beni e il divieto di viaggio in tutti i Paesi membri. Il gesto proprio mentre è in corso la visita di Modi negli Stati Uniti. L'ira di Delhi: "Lotta al terrorismo sabotata da interessi geopolitici". 

New York (AsiaNews/Agenzie) – Proprio mentre il premier indiano Narendra Modi si trova in visita negli Stati Uniti, al Palazzo di Vetro di New York la Cina ha bloccato la proposta del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di inserire nella lista globale dei terroristi Sajid Mir, pakistano ricercato per il suo coinvolgimento negli attacchi terroristici di Mumbai del 26 novembre 2008, che causarono 166 morti e oltre 300 feriti.

La proposta era stata presentata dall'India e dagli Stati Uniti al Comitato per le sanzioni contro Al Qaeda del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Se Mir fosse stato designato come terrorista globale, sarebbe stato soggetto al congelamento dei beni, al divieto di viaggiare e all'embargo sull’acquisto di armi. Già lo scorso settembre aveva avanzato obiezioni tecniche congelando la proposta.

Nel giugno 2022, un tribunale pakistano aveva condannato Sajid Mir - tuttora latitante - a oltre 15 anni di carcere per il suo coinvolgimento in un caso di finanziamento del terrorismo. Il verdetto era arrivato proprio mentre il Pakistan stava cercando di essere rimosso dalla lista grigia della Financial Action Task Force (FATF), l’osservatorio globale sul riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Le autorità indiane considerano Mir il supervisore delle stragi del 2008. A un vertice antiterrorismo dell’Onu ospitato a Mumbai lo scorso anno avevano fatto ascoltare un audio in cui l’uomo dal Pakistan dirigeva l’attacco alla Chabad House, l’istituzione ebraica colpita insieme a i grandi alberghi.

Delhi ha reagito duramente alla mossa di Pechino: “Se per interessi puramente geopolitici non riusciamo a far sì che i terroristi che siano proscritti in tutto il mondo secondo l'architettura stabilita dal Consiglio di Sicurezza – ha commentato il segretario aggiunto del ministero degli Esteri Prakash Gupta - allora vuol dire che non c’è la genuina volontà politica necessaria per combattere sinceramente il terrorismo”.

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