28/04/2006, 00.00
Hong Kong – Cina
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Pechino lancia un nuovo attacco alla democrazia di Hong Kong

Nonostante sia previsto dalla carta costituzionale del Territorio, il governo cinese continua ad osteggiare l'introduzione del suffragio universale. Presentate sei "situazioni che dimostrano l'impossibilità di attuare la nuova modalità elettorale".

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Il governo centrale cinese ha lanciato un nuovo attacco contro il suffragio universale ad Hong Kong, previsto dalla legge ma osteggiato dal regime comunista. Un gruppo di esperti giuridici cinesi ha presentato ieri, 27 aprile, sei "situazioni che dimostrano l'impossibilità di attuare la nuova modalità elettorale nel Territorio" durante un seminario sulla Basic Law, la "Piccola costituzione" di Hong Kong.

I cosiddetti "guardiani della Costituzione" hanno posto, come primo argomento, la "mancanza della legge sulla sicurezza nazionale prevista dall'articolo 23": la proposta di legge, che di fatto autorizza l'ingresso di soldati della Cina continentale sul suolo del Territorio, è stata rigettata nel 2003 dopo che 500 mila persone hanno protestato per le strade contro di essa.

Secondo Wang Zhenmin, vice rettore della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Tsinghua, non si può accettare il suffragio perchè "non esiste un consenso unanime sull'argomento da parte dei vari settori della comunità", consenso che comunque "dovrebbe essere approvato dal governo centrale". Un altro "segno sfavorevole" è "la mancanza di un'educazione civica che insegni il patriottismo", tema ripreso da Xu Chongde. Esso afferma che "il nuovo voto per tutti i cittadini potrà essere in vigore solo con la garanzie che il voto andrà sempre a dei veri patrioti.

"Se qualcuno mi può garantire che il leader di Hong Kong sarà sempre un patriota – ha aggiunto - darò il mio assenso ala suffragio universale oggi stesso". Per confermare la sua teoria, ha affermato che "Hitler e Mussolini sono giunti al potere tramite elezioni popolari e gli Stati Uniti, in 200 anni di democrazia, hanno avuto quasi tutti presidenti di medio calibro". "Il Partito democratico di Hong Kong – ha concluso – sta abbagliando il popolo con il suffragio universale, che è solo una forma di democrazia".

Le altre tre condizioni non sono state rese pubbliche, ma "verranno comunicate al Consiglio legislativo [Parlamento di Hong Kong ndr], che le esaminerà".

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