13/03/2006, 00.00
CINA
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Pechino promette una politica più favorevole per le Ong

Ai margini dell'Assemblea nazionale del popolo il governo ammette di "aver bisogno di organizzazioni non governative che svolgano un'attività di volontariato in tutta la nazione". La nuova legge in vigore il prossimo anno.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Il governo centrale cinese ha promesso una nuova regolamentazione, sgravi fiscali e minor controllo alle Organizzazioni non governative che svolgono attività di volontariato nel Paese. Le iniziative sono state decise a margine dell'Assemblea nazionale del popolo per cercare di migliorare le condizioni di vita degli indigenti di tutta la nazione.

La decisione rappresenta un importante cambio di rotta da parte di Pechino che, con oltre 50 milioni di disabili, 300 mila orfani, 150 mila senza fissa dimora, e 100 milioni di anziani, ha riconosciuto nel piano economico tracciato per il 2006 - 2010 di "aver bisogno delle Ong". Finora queste organizzazioni possono operare in Cina solo se trovano un Dipartimento del governo che garantisca per loro davanti allo Stato. Proprio per questo esse vengono definite con il nome contraddittorio di "Ong organizzate dal governo".

La Cina raggruppa le Ong in due categorie: i gruppi sociali e le fondazioni, a seconda del modo in cui avviene il finanziamento e a seconda del capitale di base richiesto per iniziare le attività. Secondo fonti di AsiaNews, per una registrazione a livello nazionale, finora il governo richiede un fondo che va da 2 a 8 milioni di yuan (250 mila – 1 milione di euro circa). A livello locale, invece, la somma richiesta è di 100 mila yuan (12.000 euro circa). Tali condizioni rischiano di essere proibitive per molti gruppi e mirano di fatto a inibire la nascita di Ong troppo potenti e diffuse sul territorio.

Yu Hanjiang, dirigente di una compagnia edile dell'Hubei, ha partecipato all'incontro fra i delegati delle imprese filantropiche ed i membri della Conferenza consultiva politica del popolo che si è tenuto l'8 marzo. Qui ha sottolineato che le difficoltà risiedono, oltre che nei controlli, nel "ridicolo" sistema di tassazioni in vigore: esso "scoraggia i potenziali donatori" e rende "assolutamente non conveniente" portare avanti attività di tipo sociale.

Li Liguo, vice ministro per gli Affari sociali, è intervenuto all'incontro ed ha "sollecitato delle opinioni" in materia per "poter preparare al meglio la nuova legge, che darà vita ad una politica molto più favorevole nei confronti delle Ong e sarà presentata l'anno prossimo alla Commissione permanente dell'Assemblea nazionale del Popolo".

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