13/11/2012, 00.00
SRI LANKA
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Pescatori dello Sri Lanka: un’alleanza tra nord e sud, per salvare ecosistema e risorse

di Melani Manel Perera
È la proposta della Northern Province Fisher People’s Alliance (Npfpa). Le incursioni dei pescherecci indiani minano la sopravvivenza delle comunità settentrionali. Ma anche la pesca subacquea dei lavoratori del sud è pericolosa: riduce le risorse e deprezza l’offerta.

Vavuniya (AsiaNews) - Un'alleanza tra pescatori del nord e del sud dello Sri Lanka, per proteggere e salvaguardare le risorse nazionali e la sopravvivenza delle piccole comunità dalle incursioni indiane. È la proposta avanzata dai leader della Northern Province Fisher People's Alliance (Npfpa) all'assemblea generale del gruppo, tenutasi a Vavuniya l'11 novembre scorso. "I pescatori indiani - spiega S. Thavaratnam, presidente della Npfpa - invadono le nostre acque ogni settimana ormai, senza alcuna difficoltà. La guardia costiera e la Marina non fanno nulla di efficace per fermarli". Durante il raduno, i rappresentanti della comunità di pesca del nord hanno affrontato anche il problema della loro controparte del sud, che spesso a sua volta si spinge fino al mare settentrionale.

I problemi con l'India dipendono soprattutto da un fattore tecnico. New Delhi infatti pratica la pesca a strascico, sistema grazie al quale si possono prendere grandi quantità di pescato in una sola battuta di caccia, ma che devasta l'ecosistema marino distruggendo barriera corallina, alghe, gamberetti, pesci e qualsiasi altro organismo resti intrappolato nelle reti.

Per quanto riguarda i pescatori del sud, spiega Thavaratnam, "praticano la pesca subacquea, che permette loro di prendere un gran numero di cetrioli di mare con una sola immersione". Il problema, sottolinea, "è che il pescato di un mese di un sub corrisponde a quello annuale di un piccolo pescatore. Questo provoca due conseguenze: le risorse si esauriscono in fretta e i guadagni diminuiscono. Aumentando l'offerta, infatti, i prezzi sono scesi: da 50 rupie [circa 0,30 euro], adesso un cetriolo di mare vale appena 7 rupie [circa 0,04 euro]". Una miseria per una comunità come quella del nord, la cui sussistenza si basa in tutto sulle rendite della pesca.

Secondo i leader della Npfpa, le comunità di pesca più a rischio sono quelle del distretto di Mannar (Silawatura, Pallimunai, Thalaimannar, Iluppukadalai, South Bar, Thalvupadu, Vankalai), di Jaffna (Manatkadu, Thalaiady, Kattikadu, Chundikulam, Vadamarachchi e Thondamanaru) e di Kilinochchi (Iranathivu, Katkadthivu e Palaithivu). 

 

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