22/03/2006, 00.00
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Pieno appoggio di Sfeir a "qualsiasi iniziativa" che porti il Libano fuori dalla crisi

di Youssef Hourani

Oggi il via alla terza fase del dialogo, che dovrebbe occuparsi della presidenza della Repubblica e del disarmo di Hezbollah, ma potrebbe essere sospeso e rinviato a dopo il vertice arabo di Khartoum.

Beirut (AsiaNews) – "Pieno appoggio" del patriarca maronita, Nasrallah Sfeir a "qualsiasi iniziativa che mira a far uscire il Paese dalla crisi attuale". Alla vigilia della sua partenza per Roma, dove prenderà parte alla celebrazione del Concistoro, il cardinale in una dichiarazione si è espresso contro "l'uso di un linguaggio violento contro la presidenza della Repubblica" e più ancora "l'uso delle piazze". Il patriarca ha auspicato poi il buon andamento delle riunioni del dialogo inter-libanese ed ha chiesto ai partecipanti di assumere la loro responsabilità davanti alla storia, ammonendo sul pericolo dell'uso della forza. Egli ha infine confermato il suo parere favorevole alla possibilità di organizzare nuove elezioni politiche secondo una legge più giusta e più rappresentativa ed ha chiesto a tutti di imparare dalla storia.

Stamattina, intanto, si è aperta ed è stata subito sospesa oggi la terza e più difficile fase del "dialogo", che ha per temi il destino del presidente della Repubblica Emile Lahoud ed il disarmo delle milizie, in particolare di Hezbollah, chiesto dalla risoluzione 1559 dell'Onu. "L'Orient Le Jour" parla in proposito di "clima elettrico" ed ipotizza il rinvio della riunione anche a causa dell'assenza di uno dei 14 leader, Saad Hariri, attualmente in Arabia Saudita.

Secondo alcune fonti, il dialogo riprenderà dopo il vertice dei capi di Stato arabi, in programma in Sudan, il 28 e il 29, e che avrà all'ordine del giorno proprio il problema libanese.

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