Punjab, 17enne sparisce dopo 'conversione' all'Islam. Genitori chiedono giustizia
Nel distretto di Khushab una famiglia cristiana denuncia minacce crescenti e conversione forzata all'Islam della figlia 17enne. La ragazza è stata prelevata dalla polizia e poi scomparsa dalla custodia statale. La The Edge Foundation assiste i genitori, ora nascosti per timore di ritorsioni, e prepara un ricorso all’Alta Corte di Lahore. Caso emblematico della persecuzione che colpisce le minoranze religiose in Pakistan.
Khushab (AsiaNews) - Un ennesimo, agghiacciante, promemoria della crescente minaccia che grava sulle minoranze religiose del Pakistan. È quanto accaduto a una famiglia cristiana di un remoto villaggio nel distretto di Khushab, nel Punjab, l’ultima vittima di coercizione, intimidazione e presunto rapimento della figlia 17enne, con il pretesto della conversione religiosa all’Islam.
Per quasi due decenni, Mushtaq, lavoratore a giornata, e Khalida, ostetrica al servizio della sua comunità, hanno vissuto pacificamente a Chak No. 50/Mb, piccolo villaggio circondato da campagne e abitato da circa cinquanta famiglie musulmane e solo una manciata di famiglie cristiane. La loro casa modesta e la loro vita onesta li rendevano molto rispettati nella comunità. Ma la pace che hanno conosciuto per vent’anni è giunta a una fine improvvisa e dolorosa all’inizio di questo stagione, a settembre.
Secondo la coppia, l'incubo è iniziato quando alcuni residenti hanno cominciato a far loro visita frequentemente, esortandoli a convertirsi all’Islam. All’inizio le richieste erano formulate come suggerimenti amichevoli, ma ben presto si sono trasformate in pressioni insistenti e minacce. “Ci hanno detto che se fossimo diventati musulmani avremmo ottenuto una casa, dei terreni e del denaro”, ha raccontato Mushtaq, con la voce rotta dall’emozione, durante un’intervista a Sargodha. “Quando abbiamo rifiutato, il loro tono è cambiato. Hanno iniziato ad avvertirci che non sarebbe stato sicuro per noi rimanere nel villaggio come cristiani”.
Khalida, che ha fatto nascere innumerevoli bambini e bambine nella zona da famiglie di tutte le fedi, ha detto che non avrebbe mai immaginato che i suoi vicini si sarebbero rivoltati contro di loro. “Li abbiamo aiutati per anni. Ma ora dicono che la nostra fede è un problema”, ha detto. L’incubo è peggiorato il 23 settembre 2025, quando la loro figlia 17enne è improvvisamente scomparsa. Quel giorno, Mushtaq era andato nei campi mentre Khalida riposava dopo aver preso le medicine. Quando la figlia non è più rientrata, i genitori disperati hanno chiesto informazioni. È emerso che la polizia aveva portato via la ragazza perché aveva “abbracciato l’Islam” e non voleva più vivere con i suoi genitori.
Alla stazione di polizia locale, alla coppia è stato detto che era stata loro stessa figlia a chiamare il numero di emergenza, sostenendo che i suoi genitori stavano progettando di ucciderla per essersi convertita all’Islam. La polizia ha affermato che era stata collocata a Dar-ul-Aman, un centro di accoglienza governativo per donne e ragazze.
I genitori erano devastati. “Nostra figlia non potrebbe mai fare una cosa del genere”, piangeva Khalida. “Qualcuno le ha fatto dire queste cose. È innocente e non capisce cosa sta succedendo”. A seguito di una telefonata disperata della famiglia, una squadra di investigatori della The Edge Foundation - composta dall’avvocato Sohail Shahid Gill, Azhar Saeed, Aleem Akhtar e Irfan Peter - si è recata a Khushab l’1 ottobre 2025. Per motivi di sicurezza, l’incontro con la famiglia è stato organizzato in un luogo sicuro, non al villaggio, dove la coppia è arrivata spaventata e in lacrime.
Il team venne a sapere che le minacce si erano intensificate e che i vicini stavano monitorando i movimenti della coppia. Il legame tra la coercizione alla conversione e la scomparsa della figlia appariva chiaro. Determinati a verificare la sicurezza della ragazza, parte del team di è recato alla Corte di Jauharabad il 6 ottobre 2025 per chiedere il permesso di incontrare la ragazza al Dar-ul-Aman. Con loro grande sorpresa, il personale del tribunale li ha informati che la 17enne era già stata rilasciata il 29 settembre 2025, solo pochi giorni prima.
Non esisteva alcuna registrazione di chi l’avesse presa o dove fosse andata. La polizia non era in grado di fornire alcun dettaglio sulla sua presunta “conversione”, né di produrre alcun documento che provasse che avesse agito di sua spontanea volontà. “È estremamente allarmante che una ragazza minorenne possa scomparire dalla custodia dello Stato senza lasciare traccia”, ha affermato l’avvocato Sohail Shahid Gill. “Si tratta di una chiara violazione della legge e di una grave violazione dei diritti umani”.
Data la crescente ostilità e l’assenza di protezione da parte della polizia, la The Edge Foundation ha trasferito Mushtaq e Khalida in un rifugio sicuro, fornendo loro cibo, alloggio e sostegno psicologico. Il team sta preparando una petizione da depositare l’Alta Corte di Lahore, per rintracciare la ragazza scomparsa. La coppia supplica le autorità di trovarla, per abbracciarla nuovamente. “Vogliamo solo vedere nostra figlia e sapere che sta bene”, ha detto Mushtaq. “Vogliamo solo giustizia e vivere in pace”.
Il caso di Mushtaq e Khalida non è isolato. È un esempio di una situazione sempre più diffusa nel Punjab, dove le famiglie cristiane e indù, soprattutto quelle che vivono nelle zone rurali, devono affrontare discriminazioni sistematiche, vulnerabilità economica e pressioni religiose. Le famiglie povere diventano spesso facili bersagli per i potenti locali che sfruttano la loro condizione e il loro isolamento, portando le loro figlie dentro schemi predatori mascherati da “conversioni volontarie” all’Islam.
I gruppi per i diritti umani hanno ripetutamente avvertito che le donne e le ragazze appartenenti a minoranze in Pakistan sono ad alto rischio di rapimento, conversione forzata e matrimoni precoci, con poca o nessuna protezione legale. La polizia spesso rifiuta di registrare le denunce e i tribunali solo a volte accettano le dichiarazioni di minori che dicono di essersi convertiti sotto costrizione.
La The Edge Foundation ha esortato il governo del Punjab e la Commissione per i diritti umani del Pakistan a indagare sulla scomparsa della ragazza di Khushab, garantendo il suo immediato ritrovamento, e fornendo piena sicurezza ai suoi genitori. L'organizzazione ha anche chiesto riforme nelle procedure che regolano la conversione e la protezione delle persone minori, sottolineando che la fede non deve mai essere imposta attraverso la paura, l’inganno o la coercizione. Questo caso straziante è un doloroso promemoria del fatto che la promessa di uguaglianza per cittadini e cittadine fatta dal Pakistan rimane lontana dalla realtà. Mushtaq e Khalida ora sono rinchiusi in un rifugio segreto, aggrappati alla speranza e alla preghiera, ma una domanda riecheggia nel loro cuore: dov’è nostra figlia?
20/02/2020 15:20
29/10/2020 13:03