11/12/2012, 00.00
COREA
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Pyongyang smonta il missile e chiede “più tempo” per il lancio

di Joseph Yun Li-sun
Secondo fonti militari della Corea del Sud, il regime stalinista sta staccando il modulo centrale del missile: “Potrebbero lanciare comunque, forse sono solo problemi tecnici”. In ogni caso la pressione internazionale sembra aver convinto il Nord a procedere con più calma: ora il lancio “potrebbe avvenire” entro il 29 dicembre.

Seoul (AsiaNews) - Il regime nordcoreano "sta smontando il razzo che doveva essere lanciato questa settimana. Dai dati in nostro possesso sembra che stiano cercando di risolvere alcuni problemi". Lo ha dichiarato una fonte militare sudcoreana che ha chiesto l'anonimato. La notizia arriva il giorno dopo l'annuncio da parte di Pyongyang di una "dilazione per motivi meteorologici" del lancio, che avverrà dalla zona di Dongchang-ri.

Secondo la fonte militare "le immagini satellitari che abbiamo scattato della zona di lancio mostrano in maniera chiara che la parte centrale del razzo è stata portata via. È possibile che si tratti solo di un problema tecnico e che, una volta superato, il lancio avverrà lo stesso". In ogni caso, il regime stalinista ha annunciato che questo potrebbe avvenire anche fino al 29 dicembre.

Secondo le dichiarazioni ufficiali rilasciate dal governo della Corea del Nord, il regime si appresta a lanciare un razzo "che dovrà portare in orbita un satellite di tipo Unha-3 utile per le comunicazioni". In realtà molti analisti ritengono invece che Pyongyang si appresti a provare un missile intercontinentale con capacità nucleare. Da ottobre, secondo fonti di intelligence nipponica, una squadra di tecnici nucleari iraniani vive nel Paese.

Una fonte di AsiaNews del ministero degli Interni sudcoreano spiega: "Non abbiamo dati sicuri perché non è possibile averne. Una rampa c'è, attività intorno alla rampa anche. Ma non possiamo dire se sia un satellite o un missile. Certo, Pyongyang non si è mai interessata ad altro che non siano armamenti. Noi comunque siamo pronti".

Alle proteste della Corea del Sud si è aggiunto il Giappone, che ha schierato la propria difesa anti-missile nei mari antistanti la penisola coreana, e soprattutto la Cina. Pechino, secondo diverse fonti accreditate, "è stanca" delle intemperanze di Pyongyang e non vuole più continuare a foraggiare le provocazioni militari della famiglia Kim. Il terzogenito di Kim Jong-il al potere, Jong-un, è stato avvertito diverse volte.

Il lancio doveva avvenire fra il 10 e il 22 dicembre. Si tratta di una forbice molto ampia che ha un alto valore simbolico e che cerca di evitare l'incognita neve, che potrebbe bloccare la buona riuscita del lancio. In questo periodo di tempo ricorrono infatti due avvenimenti "sensibili": il primo è il 17 dicembre, primo anniversario della morte dell'ex dittatore Kim Jong-il; il secondo è il 19 dicembre, data delle elezioni presidenziali sudcoreane.

 

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