13/01/2010, 00.00
INDIA - SRI LANKA
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Rifugiati: Il sangue di oltre 30mila Tamil macchia le elezioni dello Sri Lanka

di Nirmala Carvalho
E’ la triste constatazione di uno dei molti Tamil da anni fuggiti dal Paese. Non si aspettano grandi cambiamenti per il problema Tamil. Ma molti sperano che perda Rajapaksa, considerato artefice del loro genocidio.

New Delhi (AsiaNews) – “Le elezioni presidenziali sono macchiate dal sangue di oltre 30mila Tamil”. Mentre nello Sri Lanka ferve la campagna per le elezioni del 26 gennaio, i Tamil profughi nella vicina India non sperano grandi cambiamenti. AsiaNews ha ascoltato un Tamil che dal 1996 è fuggito in India.

Il rifugiato – che ha chiesto l’anonimato - spiega che la Tamil National Alliance sostiene il candidato dell’opposizione generale Sarath Fonseka, ex comandante dell’esercito. Osserva che “sebbene Fonseka non ha fatto proposte concrete per risolvere la questione Tamil, chiunque sarebbe meglio di Rajapaksa, vero artefice del genocidio contro la minoranza Tamil, con massacri, internamenti di massa, gravi abusi contro i diritti umani”.

“Durante la campagna elettorale, Fonseka si è recato a Jaffna, vera capitale culturale dei Tamil, e ha visitato il tempo induista a Nallur, la chiesa cattolica di Madhu a Mannar e altri luoghi di devozione cari a tutti i Tamil, come pure all’Università di Jaffna. [Invece] la moglie del presidente Rajapaksa si è recato all’arcivescovado di Jaffna, la sera dell11 gennaio, e ha sollecitato il vescovo a ottenere il voto locale per il marito”.

“Almeno 100mila persone sono ancora nel campo profughi di Vavuniya, provenienti soprattutto da Kilinochi e Pudhu, con scarsi aiuti dal governo. A loro provvedono soprattutto i gruppi privati pro-diritti”. Un ragazza di 18 anni è morta nel campo proprio il giorno di Natale, per le ustioni subite durante la guerra.

“In questa situazione senza prospettive, dove non ci sono i diritti democratici ma un controllo di esercito e governo, dove la gran parte della popolazione vive in cattive condizioni economiche, le elezioni portano poche speranze per la questione Tamil”.

“E’ essenziale che ai media esteri sia permesso libero accesso nello Sri Lanka, ma a meno che non ci sia un effettivo ripristino dell’indipendenza dei media locali, la situazione non potrà cambiare”. “Solo la comunità internazionale può prendere iniziative per risolvere la questione Tamil e quelle delle altre minoranze e garantire la pace e la stabilità”.

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