06/07/2023, 11.46
PAKISTAN - BANGLADESH
Invia ad un amico

Rogo del Corano in Svezia: a Islamabad i fondamentalisti minacciano i cristiani

di Shafique Khokhar

L’organizzazione terroristica Lashkar-e-Jhangvi ha annunciato che "nessuna chiesa sarà al sicuro", mentre in Bangladesh le associazioni di musulmani hanno chiesto il boicottaggio dei prodotti svedesi. Secondo la Commissione nazionale pachistana per la giustizia e la pace la "dichiarazione degli estremisti non dovrebbe essere ignorata". Parole di condanna del gesto di Stoccolma sono giunte da tutto il mondo cattolico locale.

Lahore (AsiaNews) - Il rogo del Corano in Svezia ha generato indignazione e ritorsioni da parte dei gruppi fondamentalisti del Pakistan. L’organizzazione terroristica Lashkar-e-Jhangvi (LeJ) ha annunciato che attaccherà i cristiani e le chiese per vendicare il gesto. In particolare, il portavoce di LeJ, Nasser Raisani, ha affermato che "nessuna chiesa o cristiano sarà al sicuro in Pakistan", aggiungendo che collaborerà con gli altri gruppi della regione contro i cristiani, che in Pakistan e in altre parti dell’Asia meridionale sono una minoranza perseguitata. 

Salwan Sabah Metti Momika, cittadino svedese nato in Iraq, ha bruciato il Corano di fronte alla moschea principale di Stoccolma il 28 giugno, all’inizio della celebrazione di Eid al-Adha, la festa del sacrificio, dichiarando di averlo fatto perché, a sua detta, il libro incita alla violenza. 

Nei giorni scorsi Papa Francesco ha espresso la propria indignazione, e anche l’Unione europea ha ritenuto la profanazione “offensiva” e irrispettosa, precisando che "le manifestazioni di razzismo, xenofobia e intolleranza non trovano posto in Europa".

Per i musulmani il Corano ha un’importanza maggiore rispetto alla Torah, i Vangeli o altri testi sacri di altre religioni, perché ritengono che l’autore delle Scritture sia Dio stesso, mentre considerano i profeti semplici trasmettitori della Parola divina. 

La Commissione nazionale per la giustizia e la pace (NCJP), un organismo per i diritti umani della Chiesa cattolica con sede in Pakistan, ha condannato con forza l'episodio.

Il vescovo Samson Shukardin, presidente della Commissione, l’arcivescovo Joseph Arshad, presidente della Conferenza episcopale cattolica, p. Emmanuel Yousaf, direttore nazionale di NCJP e il direttore esecutivo, Naeem Yousaf Gill, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui definiscono il rogo del Corano “una palese e irrispettosa provocazione, un atto di razzismo e intolleranza”. Esprimendo solidarietà ai fratelli musulmani, hanno invitato la Svezia ad adottare misure concrete per garantire il rispetto di tutte le religioni: "Il governo dovrebbe prendere misure per evitare che tali incidenti alimentino tensioni tra i cittadini sulla base della fede e della religione". I leader cattolici hanno poi aggiunto che “rispettare ogni religione e affrontare l'odio e l'estremismo è nostra responsabilità divina”

Interpellato da AsiaNews, Ata-ur-Rehman Saman, coordinatore di NCJP, ha dichiarato: “In Pakistan un'organizzazione islamica estremista ha dichiarato di voler attaccare le chiese e i cristiani rendendo la loro vita miserabile in segno di vendetta. A questi gruppi è stato permesso di operare senza alcun controllo da parte dello Stato. Questa dichiarazione non dovrebbe essere ignorata, lasciando che la comunità cristiana sia vulnerabile”. 

“Nel frattempo - ha continuato - sui social media è diventata virale la foto di alcuni chierici musulmani che profanano una croce calpestandola. Per placare i propri sentimenti non c'è motivo di insultare la religione altrui”. 

Anche da diversi altri Paesi a maggioranza musulmana sono arrivati messaggi di condanna dell’episodio. In Bangladesh il ministro degli Esteri ha convocato l’ambasciatore svedese, mentre il cardinale Patrick D'Rozario, ex arcivescovo di Dhaka, ha dichiarato: "In nome della libertà, non si possono ferire i sentimenti religiosi delle persone. Sono d'accordo con Papa Francesco nell'esprimere dolore e indignazione per il rogo del Corano in Svezia. Cerchiamo di essere religiosi nel rispettare le altre religioni". 

Anche in Bangladesh, tuttavia, le organizzazioni musulmane hanno protestato e hanno invitato a boicottare i prodotti svedesi. Islami Andonon, un partito islamista, ha indetto una manifestazione di protesta davanti alla moschea nazionale Baitul Mukarram per domani, alla quale si prevede parteciperanno migliaia di persone. 

Secondo il segretario del partito, Maulana Imtiaz Alam, “i Paesi musulmani dovrebbero dare una lezione rimuovendo le loro ambasciate dalla Svezia”. Per i leader del Forum nazionale degli insegnanti, invece, “il governo svedese dovrebbe scusarsi con il mondo musulmano e impiccare pubblicamente il colpevole. L'audacia dimostrata bruciando il Sacro Corano non è in alcun modo perdonabile”.

 

(ha collaborato all'articolo Sumon Corraya dal Bangladesh)

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Poso, violenze anticristiane: estremisti incendiano una chiesa protestante
23/10/2012
Taslima Nasreen si rifugia in Svezia
04/06/2008
Orissa: mons. Barwa ricorda il missionario Graham Staines e ‘l’ecumenismo del sangue’
23/01/2020 14:41
Multan: minacce a infermiere cristiano, condannava il rogo del Corano e l’attacco alle chiese
15/04/2011
La Chiesa indiana ricorda il missionario Graham Staines, bruciato vivo dai radicali indù
23/01/2017 12:03


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”