28/12/2005, 00.00
INDIA
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Scoperti resti di musulmani sepolti presso Lunawada, nel Gujarat

di Nirmala Carvalho

Per la popolazione locale e gruppi umanitari si tratta delle vittime dei disordini contro gli islamici del marzo 2002. Secondo gli abitanti ci furono 26 morti, ma solo 8 riconosciuti dalla polizia, gli altri figurano "dispersi". In corso indagini.

New Dehli (AsiaNews) - Scoperti ieri alcuni corpi dei morti nei disordini del 2002, sepolti presso la riva del fiume Panam nel villaggio di Lunawada, distretto di Panchmahal vicino Godhra, Stato del Gujarat. Secondo attivisti per i diritti umani, questa è la prova che la polizia del Gujarat ha sepolto di nascosto i corpi dei musulmani vittime dei disordini, per occultarne la gravità.

Dagli scavi degli ultimi 2 giorni sono emersi - racconta Sohail Topiwala, membro del gruppo che ha fatto la scoperta - almeno 8 teschi e molte ossa, ma potrebbero essercene ancora. "La popolazione locale - aggiunge - ritiene che siano i resti delle 26 vittime delle violenze" anti islamiche del 1° marzo 2002 a Pandarwada nel Panchmahals. Quel giorno a Pandarwada e a Kidiyad furono uccisi, secondo fonti locali, almeno 26 musulmani, da parte di gruppi sponsorizzati dal partito Vishwa Hindu Parishad (Vhp), fondamentalista indù. Ma i documenti ufficiali della polizia parlano di solo 8 morti e gli altri sono indicati come "dispersi". In un frettoloso processo nell'ottobre-novembre 2002, tutti gli accusati - tra cui Jaswant Patel, capo del Bharatiya Janata Party (Bjp) e gli attivisti del Vhp Mahendra Vakil e Kalubhai Maliwad - furono prosciolti da una Corte desiderosa di far presto.

Le autorità municipali di Lunawada, recatesi sul luogo, hanno ammesso che lì nel 2002 seppellirono alcuni cadaveri non riconosciuti. A.K. Bhargav, direttore generale della polizia del Gujarat, ha detto che un gruppo dell'Ufficio investigativo centrale (Central Bureau of Investigation, Cbi), la principale agenzia di polizia del governo centrale, è sul luogo per le indagini. I disordini del Gujarat esplosero dopo che 58 indù morirono nell'incendio di un treno nella città di Godhra, incendio le cui cause sono rimaste ignote ma che corse voce fosse opera di un gruppo islamico. La polizia del Gujarat e le autorità locali furono criticate con forza per non essere intervenute per aiutare le vittime e fermare le violenze, che furono le peggiori in India dal 1947, con oltre 1.000 morti riconosciuti e numerosi "dispersi".

I parenti delle persone "disperse" affermano che si tratta dei corpi dei loro cari scomparsi nel marzo 2002. Dichiarano che la gente dei vicini villaggi li ha informati che i corpi delle 26 vittime furono seppelliti vicino al fiume Panam lungo la strada Lunawada Kabaristan. Come ogni anno, oggi si sono recati sul posto per pregare per i loro cari uccisi. Vogliono scavare l'intera area. I corpi saranno loro resi dopo l'esame del DNA.

Anche Teesta Setavald, attivista per l'organizzazione non governativa Cittadini per la giustizia e la pace, ritiene che possono essere i corpi degli uccisi durante i disordini. Oggi l'Alta Corte di Giustizia del Gujarat ha accolto la petizione di Setalvad e di alcuni parenti dei morti perché le indagini fossero seguito dal Cbi e discuterà il caso domani 29 dicembre.

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