25/08/2006, 00.00
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Shandong, attivista cieco condannato a 4 anni di carcere

Chen Guangcheng, che ha denunciato gli aborti forzati nella provincia, è stato riconosciuto colpevole di danni ad una macchina e blocco del traffico. Pronunciata anche la sentenza per il giornalista Zhao Yan, accusato di aver rivelato all'estero segreti di Stato: tre anni per "truffa".

Yinan (AsiaNews/Scmp) – Una Corte di giustizia della provincia orientale dello Shandong ha condannato ieri a quattro anni e tre mesi di carcere l'attivista non vedente per i diritti umani Chen Guangcheng. Il controverso processo è durato una settimana ed è stato falsato dall'improvviso arresto dell'avvocato dell'attivista.

La Corte della contea di Yinan lo ha riconosciuto colpevole di "aver provocato danni alla proprietà in maniera intenzionale" e di "aver incitato la popolazione a bloccare il traffico locale".

Chen è famoso nel Paese per l'attività che svolge a favore dei disabili e per la campagna contro la politica governativa di pianificazione delle nascite. E' stato lui ad aiutare alcuni cronisti del Washington Post a trovare le prove della campagna di aborti forzati condotta contro le donne della sua città. Grazie ai suoi dati, il giornale americano ha potuto provare che nel corso dello scorso anno le autorità della provincia centro-orientale hanno sterilizzato con la forza oltre 7 mila persone.

Dopo la denuncia, l'Agenzia cinese per la pianificazione familiare è stata costretta ad ammettere, il 19 settembre scorso, che alcuni rappresentanti governativi "hanno effettuato aborti forzati e sterilizzazioni contrari ai diritti legali dei cittadini".

La Xinhua - agenzia di stampa governativa - ha riportato la sentenza, ma la famiglia di Chen non ha ancora ricevuto alcuna notifica formale. Chen Guangfu, fratello maggiore del condannato, ha definito il verdetto "illegale": egli era uno dei tre familiari a cui è stato permesso assistere al processo.

"Le autorità – spiega il fratello – hanno nominato due avvocati per difenderlo, e l'unica cosa che hanno detto questi due è stata 'Non abbiamo obiezioni'". L'attivista si è invece rifiutato di parlare nel corso del dibattimento in segno di protesta per l'arresto del suo avvocato, Xu Zhiyong. Il giudice ha interpretato il silenzio come "un'accettazione delle accuse presentate". Xu è stato fermato alla vigilia del processo con l'accusa di furto: i due legali sono stati nominati in sostituzione un'ora prima dell'inizio dell'audizione.

Secondo il fratello, la sentenza presenta diverse incongruenze: "Anche ammesso che sia stato lui a danneggiare la proprietà – spiega – il danno è pari a 5.440 yuan [circa 544 euro ndr]. Questi soldi valgono più di quattro anni in galera?". "In ogni caso – aggiunge – mio fratello è del tutto innocente. Non ha la vista e non può uscire di casa da solo: come può aver incitato una folla a distruggere una macchina?".

Yuan Weijing, moglie del condannato, dice che la famiglia si appellerà contro il verdetto, anche se con molta probabilità non potranno avere alcun aiuto legale.

Stessa giustizia sommaria per Zhao Yan, il giornalista accusato di aver rivelato all'estero segreti di Stato: una Corte di Pechino ha fatto cadere le accuse di spionaggio, ma lo ha condannato a tre anni di reclusione per frode. Non sono stati resi pubblici i dettagli dell'accuse né le prove che lo hanno condannato.

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