25/07/2014, 00.00
CINA
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Shandong, raffica di arresti contro i fedeli della chiesa del Dio onnipotente

Un gruppo composto da 5 membri, che lo Stato ha messo fuorilegge in quanto "culto malvagio", ha picchiato a morte una donna che si era rifiutata di unirsi a loro. L'omicidio ha scatenato l'indignazione popolare perché, durante la violenza, nessuno è intervenuto a favore della vittima. "Centinaia" di altri membri arrestati dalla polizia.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - L'autorità giudiziaria dello Shandong ha accusato 5 persone di "omicidio intenzionale" e di "aver organizzato e utilizzato un culto malvagio per minare lo stato di diritto nel Paese". Gli accusati sono tutti membri della chiesa di Dio onnipotente, fuorilegge in Cina: l'arresto è avvenuto dopo che il gruppo ha picchiato a morte Wu Shuoyan, una donna di 35 anni che si era rifiutata di fornire loro il proprio numero di telefono e di unirsi alla loro congregazione.

L'omicidio è avvenuto il 28 maggio 2014 in un McDonald's di Zhaoyuan, e la polizia ha arrestato il gruppo sulla scena del crimine. In totale i fermati sono 6, ma uno è un ragazzo di 12 anni: non avendo ancora l'età legale per subire un procedimento criminale, sarà processato a parte da una corte minorile. Il caso ha scatenato l'indignazione popolare, perché i video girati dalla telecamera di sicurezza nel ristorante mostrano l'indifferenza del personale e degli altri avventori durante la violenza.

L'omicidio ha dato il via a una scia di arresti contro i membri della setta: dall'inizio di luglio, secondo i media di Stato, la polizia ha fermato "centinaia" di aderenti alla chiesa. I tribunali ne hanno già condannati diversi al carcere per la loro affiliazione religiosa.

Il gruppo religioso è stato fondato negli anni '90, ha una vaga influenza cristiana (mischiata al taoismo) e sostiene che Cristo si sia reincarnato in una donna della provincia cinese dell'Henan. Il governo l'ha dichiarata "culto malvagio" e fuorilegge perché i membri della setta avanzano visioni apocalittiche della fine del mondo e invitano i propri compagni a "sgozzare il dragone rosso", chiaro riferimento al Partito comunista.

In Cina il governo si arroga il diritto di distinguere fra "culti malvagi" e "culti buoni", o "permessi". Diversi accademici e legislatori chiedono da tempo che il Paese si doti di una legge sulla libertà religiosa, riducendo il potere dello Stato in materia strettamente religiosa, pur attribuendo ad esso il potere di perseguire azioni criminali. Spesso, come nel caso del movimento spirituale del Falun Gong, la persecuzione e la definizione di "culto malvagio" hanno motivi prettamente politici: nel Falun Gong militano molti membri dell'esercito e il governo teme che la "setta" potrebbe portare a un rivolgimento del sistema comunista.

 

 

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