Società civile: 'Lo Sri Lanka abroghi davvero la Legge antiterrorismo'
Un folto gruppo di personalità impegnate a vario titolo nella società locale ha presentato un appello al ministero della Giustizia che ha annunciato al contrario un nuovo testo. Chiesta al governo l'abolizione immediata e incondizionata. Il ministro Nanayakkara: "Norma essenziale". Permanente dal 1982, la PTA è utilizzata per far tacere voci critiche e minoranze, come tamil e musulmani. Richiesto il ricorso alle leggi ordinarie, risarcimenti e assistenza sanitaria fisica e mentale ai condannati.
Colombo (AsiaNews) - Con un appello congiunto, oltre 240 rappresentanti della società civile - attivisti, sindacati, avvocati, esponenti del clero, accademici ed ex detenuti - chiedono l'abrogazione immediata e incondizionata della controversa legge sulla prevenzione del terrorismo (PTA) dello Sri Lanka, permanente da oltre quattro decenni, dal 1982. Una lettera è stata consegnata al Segretario del Ministero della Giustizia e dell'Integrazione Nazionale e discussa con il ministro.
Nel testo si respingono fermamente le proposte del governo di implementare una nuova legislazione anti-terrorismo come alternativa. L’appello è stato lanciato a seguito di un annuncio pubblicato il 16 maggio, che concedeva alla cittadinanza solo due settimane per presentare un feedback sull'abrogazione dell'attuale PTA e sulla stesura di una nuova legislazione antiterrorismo. “Il comitato che l'ha redatta non è rappresentativo degli interessi principali - comprende per lo più funzionari statali, militari e personale del Ministero della Difesa, e non include le famiglie delle vittime, né una rappresentanza della comunità tamil o musulmana”, si legge.
I firmatari hanno esortato il ministro della Giustizia a valutare a fondo l'ampia perdita di vite umane derivante dalla PTA, che colpisce soprattutto le comunità tamil e musulmane, ma anche i giovani del sud durante la rivolta del 1988/1989, i leader studenteschi del recente movimento popolare. Le legge è stata definita “draconiana” da organizzazioni come Amnesty, e utilizzata per colpire e vessare minoranze, attivisti e giornalisti. I danni causati dalla legge PTA nella cultura politica dello Sri Lanka sono “irrimediabili”, si specifica nell’appello, perché utilizzata anzitutto “per proteggere gli interessi autoritari dello Stato”.
Nel 2022, anche la Commissione per i Diritti Umani dello Sri Lanka aveva descritto la PTA come fondamentalmente incompatibile con lo Stato di diritto. Nella lettera si sostiene che non è necessaria una legge antiterrorismo sostitutiva. Infatti, lo Sri Lanka dispone già di un solido quadro giuridico in grado di affrontare le minacce del terrorismo. “Questo comprende almeno 15 leggi e disposizioni del Codice penale, nonché agenzie specializzate come la Divisione investigativa antiterrorismo (CTID), il Servizio nazionale di intelligence e l'Unità di informazione finanziaria (UIF) della Banca centrale”, si legge.
L’appello si conclude con cinque raccomandazioni fondamentali. Nella prima si ribadisce la richiesta di abrogare immediatamente la legge sulla prevenzione del terrorismo n. 49 del 1979 (PTA). Il Governo dovrebbe anche imporre una moratoria sull’applicazione della PTA, fino alla sua abrogazione. Poi, è ribadito anche l’invito a ricorrere all’attuale sistema di giustizia penale, che renderebbe vano il ricorso a una legge speciale sul terrorismo. Nella terza, si chiede l’assicurazione che non vengano promulgate leggi che autorizzino le autorità a limitare la libertà di movimento, di organizzare riunioni, di tenere un raduno o un corteo, o di avanzare richieste attraverso qualsiasi forma di protesta.
La quarta raccomandazione è di adottare misure per accelerare la giustizia per tutti coloro che sono attualmente detenuti ai sensi della PTA, attraverso interventi politici e legali, tra cui la grazia presidenziale. L’ultima riguarda la garanzia di azioni riparatorie da parte dello Stato per coloro che sono stati detenuti in base alla PTA e non sono stati condannati; tra cui scuse, risarcimenti, assistenza sanitaria fisica e mentale, e accesso a mezzi di sussistenza.
Questo appello è stato lanciato dal People's Council Movement, emerso a seguito della rivolta popolare in Sri Lanka - Aragalaya - per spodestare l'allora presidente Gotabaya Rajapaksa e il suo governo nel 2022. Anche Law & Society Trust (LST), organizzazione no profit, ha presentato ufficialmente le sue raccomandazioni al Ministero della Giustizia. “È tempo di smantellare le leggi oppressive e ricostruire con dignità, equità e responsabilità”, comunica l’ong. Anche il National Shoora Council (NSC) ha recentemente esortato il Presidente dello Sri Lanka Anura Kumara Dissanayake a onorare la sua promessa elettorale abrogando il PTA senza sostituirlo con una nuova legge antiterrorismo.
Così come l'Ordine degli Avvocati di Jaffna, che ha fatto eco a queste richieste, insistendo in una riunione del 20 maggio sulla necessità di abrogare immediatamente la PTA. L'Associazione ha affermato che il Codice di procedura penale esistente fornisce strumenti sufficienti per affrontare le questioni penali e garantire la sicurezza pubblica, rendendo inutile qualsiasi nuova legge. Tuttavia, il ministro Harshana Nanayakkara ha ribadito la posizione del governo, che intende garantire il mantenimento di tale legislazione. “Questa legge non è stata preparata per essere utilizzata per la soppressione sulla base del razzismo, della religione o di qualsiasi altra questione. Questa legge è essenziale per affrontare le sfide del terrorismo globale”, ha affermato.
13/12/2021 12:27