21/02/2014, 00.00
INDONESIA
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South Sumatra, centinaia di islamisti bloccano la costruzione di una chiesa protestante

di Mathias Hariyadi
Una folla armata ha occupato un appezzamento di terra di proprietà della comunità cristiana Huria Batak Kristen Protestan. Dietro il raid la mancanza dei permessi di costruzione. I vertici della Hkbp hanno avviato nel 2011 la procedura per il rilascio dell’Imb, senza alcun risultato. Il ministro per gli Affari religiosi ordina l’interruzione del progetto.

Jakarta (AsiaNews) - Nel tardo pomeriggio di ieri centinaia di persone armate, guidate dai leader islamici locali, hanno assaltato e occupato con la forza un appezzamento di terra di proprietà della comunità cristiana indonesiana Huria Batak Kristen Protestan (Hkbp). Il fatto è avvenuto nel villaggio di Talang Kelapa, situato nel sotto-distretto di Alang-alang Lebar, nella reggenza di Palembang, provincia di South Sumatra. Dietro il raid vi sarebbe il tentativo dei fedeli di edificare un luogo di culto; il 17 febbraio scorso si è infatti tenuta la cerimonia della posa della prima pietra, fra le proteste degli abitanti della zona. Una decisione che ha creato malumore e scontento fra i musulmani, che hanno organizzato un'operazione di forza per occupare i terreni - due ettari in tutto - e inviare un duro messaggio ai vertici della Hkbp: non sono ammesse chiese nella zona. 

L'iter per la costruzione di una chiesa in Indonesia - cattolica o protestante - è complicato e possono trascorrere da cinque a dieci anni prima di ottenere tutte le autorizzazioni. Il procedimento è regolato dall'Izin Mendirikan Bangunan (Imb), delibera scritta che permette l'apertura di un cantiere ed è rilasciato dalle autorità locali. La vicenda si complica se si tratta di un luogo di culto cristiano: serve infatti il nulla osta di un certo numero di residenti e del gruppo per il dialogo interreligioso. Spesso subentrano "non meglio precisate motivazioni" che spingono i funzionari a bloccare i progetti, dietro pressioni di movimenti radicali islamici.

Dal 2011 la comunità cristiana ha avviato le procedure per ottenere i permessi necessari, senza alcun risultato concreto. Peraltro la mancanza dell'Imb fornisce un appiglio legale alla maggioranza musulmana, che può far valere inadempienze e irregolarità nelle procedure per bloccare la costruzione e occupare con la forza i terreni. Junaidi Alhafidz, leader islamico locale e a capo della folla, sottolinea che dietro il blitz (nella foto) vi è "la mancanza dell'Imb da parte dei vertici della Hkbp" a riprova del fatto che "le autorità di Palembang non hanno ancora rilasciato i permessi". Egli ribadisce la propria contrarietà "alla costruzione di una chiesa". 

Per il capo islamico mancano sia le firme di 60 residente della zona, sia il numero minimo di fedeli cristiani (90) necessari per ottenere il via libera alla realizzazione dell'edificio. Una conferma arriva dal capo del sotto-distretto Sulaiman Amien, secondo cui la comunità protestante locale "non ha ancora ottenuto i permessi". In queste ore è intervenuto anche il ministero per gli Affari religiosi di Palembang, che ha intimato alla Hkbp di "interrompere" il progetto, sino al completamento di tutte le procedure legali. 

L'Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, è sempre più spesso teatro di attacchi o episodi di intolleranza contro le minoranze, siano essi cristiani, musulmani ahmadi o di altre fedi. Nella provincia di Aceh - unica nell'Arcipelago - vige la legge islamica (sharia), in seguito a un accordo di pace fra governo centrale e Movimento per la liberazione di Aceh (Gam), e in molte altre aree si fa sempre più radicale ed estrema la visione dell'islam fra i cittadini. Inoltre, alcune norme come il permesso di costruzione - il famigerato Imb - vengono sfruttate per impedire l'edificazione o mettere i sigilli a luoghi di culto, come è avvenuto nel West Java contro la Yasmin Church. La Costituzione sancisce la libertà religiosa, tuttavia la comunità è vittima di episodi di violenze e abusi. Nel dicembre scorso, almeno cinque luoghi di culto cristiani hanno dovuto chiudere i battenti a causa delle pressioni esercitate dagli islamisti.

 

 

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