Sri Lanka, ex residenze ministeriali abbandonate al degrado
La maggior parte delle strutture dismesse che l'attuale amministrazione aveva ridestinato a iniziative di interesse nazionale sono chiuse e in rovina. Molti edifici storici sono diventati rifugio per persone malviventi e tossicodipendenti, mentre arredi e beni sono stati rubati. Ex parlamentari e studiosi chiedono un intervento urgente, prima che il deterioramento diventi irreversibile.
Colombo (AsiaNews) - La maggior parte delle ex residenze ministeriali in Sri Lanka sono inutilizzate e si stanno rapidamente deteriorando. L’attuale governo aveva recuperato circa 50 edifici governativi occupati da ex presidenti, ministri e funzionari pubblici. Sebbene abbia dichiarato che sarebbero stati utilizzati per iniziative di investimento nazionale, la maggior parte di essi sono chiusi, e vanno incontro a rovina. Attualmente, alcuni di essi sono diventati rifugio per persone malviventi e tossicodipendenti.
Secondo ex parlamentari, la maggior parte degli edifici sono “siti storici”. Pertanto, devono essere preservati senza rimanere inutilizzati e devono essere restaurati immediatamente. “Con l’insediamento dell’attuale governo dell’NPP (National People’s Party), queste residenze non sono state assegnate a nessuno. Di conseguenza, l’inutilizzo ha causato il popolamento di pipistrelli e creature notturne, che occupano alcuni locali. Tra poco tempo, questi edifici saranno irreparabili”, affermano. “Da essi, intanto, sono stati rubati mobili di valore, poiché non c’è più il personale di sicurezza che li proteggeva come in passato”, spiegano.
La richiesta è di avviare una riqualificazione in tempi brevi, prima che cadano in rovina. Nel frattempo, gli ex parlamentari hanno chiesto al governo di dispiegare personale di sicurezza per impedire quantomeno a persone malviventi di entrare nei locali. Nonostante le pressioni, il governo non ha ancora intrapreso alcuna azione al riguardo. Il viceministro dei Consigli Provinciali e del Governo Locale, Ruwan Senarath, ha solo affermato che “il governo deve ancora decidere i criteri per l’assegnazione delle case”.
Gli avvocati Nilakshi Attanayaka e Suneth Mendis hanno spiegato ad AsiaNews che “se il governo è interessato a utilizzare le residenze ufficiali per altri scopi, è necessario modificare la legge, altrimenti, in caso di uso improprio dei beni pubblici, i segretari di ministero finiranno in carcere”. Sebbene il governo abbia in programma di utilizzarle per scopi turistici o come musei, poiché la maggior parte di esse sono edifici storici, è necessario consultare le autorità del Dipartimento di Archeologia prima di procedere. “Alcuni di questi edifici sono case secolari e, se si lascia che si deteriorino e crollino come è evidente attualmente, il costo sarà di miliardi di rupie, ovvero denaro dei contribuenti. È quindi necessario agire rapidamente senza ulteriori ritardi”.
Secondo gli studiosi di archeologia Senarath Samarasinghe e Mahesha Rajapakse, “esiste un sistema giuridico e un meccanismo legale per la salvaguardia del patrimonio archeologico dello Sri Lanka”. La conservazione degli edifici storici e le relative attività archeologiche sono iniziate negli anni ’80 e si basavano su ordinanze. L’ordinanza sulle antichità n. 09 del 1940 è una delle leggi più significative per la protezione delle antichità e ha subito diverse modifiche. “Invece, la legge sulle antichità n. 24 del 1998 ha rafforzato il quadro giuridico. Coloro che tentano di alterare, ristrutturare e modificare gli edifici storici devono seguire le linee guida emanate dal Dipartimento di Archeologia, pena l'adozione di provvedimenti legali nei confronti di chi viola la legge”, aggiungono.
Quando il governo chiese agli ex parlamentari di liberare le case, questi le hanno consegnate senza esitazione. “Tuttavia, poiché la maggior parte degli edifici sta attualmente crollando, è necessario intervenire immediatamente per riportarli al loro antico splendore”, hanno sottolineato i due studiosi di archeologia.