Stabilità e sicurezza tra Europa e Asia Centrale
A Dušanbe si è tenuta la 12ma sessione annuale del Dialogo tra Unione europea e Paesi dell’Asia centrale. Durante il vertice il Tagikistan si è ora accordato per concludere un accordo di partenariato ad ampio raggio con la Ue, inserendosi nei processi in atto in varie modalità anche negli altri Paesi della regione.
Dušanbe (AsiaNews) - Si è tenuta a Dušanbe la 12ma sessione annuale del Dialogo tra Unione europea e Paesi dell’Asia centrale, sulle questioni di politica e sicurezza. La delegazione della Ue era guidata dal segretario generale del Servizio europeo per i rapporti esteri e le questioni politiche, il diplomatico svedese Olof Skoog, che ha poi rilasciato un’ampia intervista ad Asia-Plus.
L’ambasciatore si ritiene abbastanza soddisfatto dell’incontro, che quest’anno ha coinvolto anche il Tagikistan, in passato più riluttante, su questioni che “rappresentano obiettivi strategici comuni” come la stabilità regionale e lo sviluppo sostenibile a lungo termine. Il solo fatto che questo dialogo prosegua da 12 anni, assicura Skoog, “testimonia di quanto sia fruttuosa la nostra collaborazione, che diventa sempre più intensa di anno in anno”.
Nel precedente summit di Samarcanda dello scorso aprile, i leader dei Paesi interessati “avevano già alzato il livello delle relazioni fino al partenariato strategico”, a cui si è molto dedicata l’alta rappresentante Ue per gli esteri, l’estone Kaja Kallas, che ha tenuto un giro di visite e di incontri bilaterali in Asia centrale. L’incontro di Dušanbe ha confermato l’interesse reciproco per affrontare impegni come l’amministrazione delle frontiere, la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, e anche la collaborazione nel campo delle risorse idriche e dell’energetica.
Il Tagikistan si è ora accordato per concludere un accordo di partenariato ad ampio raggio con la Ue, inserendosi nei processi in atto in varie modalità anche negli altri Paesi della regione sulle prospettive di sviluppo economico, la formazione e l’istruzione, l’energia, la sostenibilità e le iniziative di fronte ai cambiamenti climatici, la trasformazione digitale e lo stato di diritto. Questo permetterà di attirare molti nuovi investimenti, in una leale concorrenza con la Cina, che quest’anno è diventata il primo partner commerciale del Paese, superando anche la Russia che domina da sempre la scena a queste latitudini.
Olof Skoog afferma che “l’Asia centrale continua a svolgere un ruolo cruciale nelle relazioni tra l’Europa e l’Asia”, e per questo la Ue è sempre più interessata a discutere di commercio, trasporti e legami a vari livelli con i Paesi della regione, ritenendo questo approccio una priorità tra le più importanti per tutti gli europei. Uno dei punti più delicati riguarda il rispetto dei diritti umani e della libertà di espressione per le persone e i mezzi d’informazione, in Paesi tradizionalmente legati a regimi molto autoritari, e anche su questi argomenti il dialogo “si sta evolvendo in modo significativo”.
Come spiega il diplomatico svedese, su questioni così fondamentali “bisogna essere in grado di impostare un approccio aperto e costruttivo, riconoscendo i progressi senza nascondere le preoccupazioni”, nello spirito del reciproco rispetto e del sostegno alle spinte riformatrici in tutti gli ambiti sociali, “sia dell’Asia centrale che della stessa Europa”. Questo significa sostenere i principi dello stato di diritto, la collaborazione per una “amministrazione inclusiva” di tutte le realtà presenti nelle società dei vari Paesi, sostenendo i media indipendenti e le iniziative della società civile.
La visione di questo dialogo tra Oriente e Occidente si stende su un panorama di cooperazione a lungo termine, come conclude il rappresentante della Ue con toni molto ottimistici: “noi vogliamo aiutare i nostri partner a raggiungere gli scopi che si prefiggono, in una direttrice di maggiore giustizia, per un futuro più aperto e ricco di nuove realizzazioni comuni”.
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