06/02/2007, 00.00
INDONESIA
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Sulawesi: scuole islamiche usate come depositi d’armi per terroristi

di Benteg Reges
La polizia scopre una quarantina di bombe artigianali in una madrassah di Poso; gli ordigni sono simili a quelli rivenuti sui luoghi degli ultimi attentati a Bali e Jakarta. Secondo le autorità, le violenze nella zona “sono orchestrate da Java e da Mindanao”.
Poso (AsiaNews) – La polizia indonesiana ha trovato un vero e proprio arsenale con bombe artigianali, pistole, fucili e munizioni nascosto in una scuola islamica di Poso, provincia di Sulawesi centrali. La madrassah in questione si trova a Gebang Rejo, nella zona a maggioranza musulmana della città, già teatro di una vasta operazione anti-terrorismo che il mese scorso è costata la vita a 14 presunti militanti islamici e ad un agente.
 
Ieri nella scuola islamica di Ibtidaya, la polizia ha sequestrato 39 ordigni di fabbricazione artigianale tutti dello stesso tipo di quelli trovati negli attentati a Bali e a Jakarta degli ultimi 5 anni. Si tratta di polvere da sparo in tubi di plastica pieni di pezzi di metallo e oggetti taglienti. Sul tetto della madrassah erano nascosti anche alcuni pistole automatiche, munizioni per M-16 americani e per fucili SS-1 in dotazione dell’esercito indonesiano. Pochi giorni prima la polizia aveva fatto una scoperta dello stesso genere in un’altra scuola islamica di Poso, Amanah.
 
Il capo della polizia di Sulawesi centrale, Badrotin Haiti, ha inoltre reso noto che alcuni dei terroristi più ricercati nella zona sono ritenuti “aiutanti stretti” del famigerato Noordin Moh Top; il super latitante malaysiano è sospettato di essere ai vertici della Jemaah Islamiyah, la rete terrorista legata ad al Qaeda, che opera nel sud-est asiatico.
 
Dal canto suo il capo della polizia nazionale, Sutanto, ha  ribadito che le violenze che a intermittenza continuano a scuotere Poso “sono orchestrate si da Java centrale che dall’estero”: le armi provengono principalmente da Mindanao, sud Filippine, mentre il sistema operativo viene studiato da Java centrale dove arrivano i materiali esplosivi da Semarang, la capitale provinciale.
 
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