11/12/2013, 00.00
TAIWAN
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Taipei, "avanguardia" del mondo cinese per i matrimoni gay

di Xin Yage
Fa discutere cattolici e laici una proposta di legge che vuole riconoscere un nuovo tipo di famiglia: quella del matrimonio fra persone dello stesso sesso; fra coppie tutelate legalmente; famiglie allargate oltre la coppia. Si vuole cambiare anche la terminologia: non più "uomo" e "donna", ma "due parti"; non più "marito e moglie", ma "coppia" o "compagni".

Taipei (AsiaNews) - Da oltre due mesi sull'isola si discute in modo animato sui diritti dei gay e delle coppie omosessuali e su una legge per il loro riconoscimento. Per tutti è chiaro che il risultato legislativo sarà il primo nel mondo cinese."Taiwan - ha fatto notare un cattolico - è la finestra per la parte dell'Asia composta da popolazione cinese (中華人) ed il risultato che ne uscirà costituirà un precedente importante per le legislazioni di altri paesi della stessa etnia".

Il 30 novembre scorso nella capitale si è tenuta una manifestazione a favore della famiglia tradizionale. Organizzatori e fonti ufficiali affermano che hanno partecipato oltre 250mila persone. La manifestazione era promossa da molti movimenti tra cui anche esponenti del mondo cattolico.

Tra i partecipanti vi era anche p. Louis Aldrich (艾立勤神父), professore di teologia morale presso la facoltà di teologia dell'Università Furen di Nuova Taipei (輔仁大學). Egli sottolinea che"la partecipazione numerosissima testimonia come ci sia una presa di coscienza dell'importanza di una stabilità della vita familiare tradizionale. Siamo qui a ribadire semplici concetti che anche la Chiesa cattolica difende in tutta semplicità senza voler discriminare nessuno. Per questo ci opponiamo alla proposta di legge nelle sue tre articolazioni di matrimonio tra omosessuali, di coppie di fatto legali e sull'ipotesi di allargamento del matrimonio a più di due soggetti. Per noi questo significa riaffermare quello che da anni stiamo portando avanti in campo educativo e catechetico, non c'è nulla di nuovo. E dalla vastissima partecipazione si può notare come non siamo soli, vediamo come la gente che sostiene questi valori è tantissima. Per questo continueremo a batterci per riaffermarli".

Per comprendere il messaggio della manifestazione, occorre ricordare che lo scorso 25 ottobre, la commissione legislativa del parlamento taiwanese aveva cominciato l'iter per una legge che riconosca la stabilità nelle relazioni tra persone dello stesso sesso.

La situazione è ancora adesso molto vaga e generale perché anche al suo interno il movimento per i riconoscimento dei diritti alle persone che vivono stabilmente con compagni dello stesso sesso, è a dir poco variegato. La proposta di legge che riguarda un nuovo approccio al matrimonio e alla famiglia (多元成家草案) prende in considerazione tre ambiti di relazione: quella matrimoniale tra persone dello stesso sesso (同性婚姻); quella di coppia tutelata legalmente (伴侶制度); quella di un nuovo improbabile concetto di famiglia (多人家屬) in cui più persone sarebbero ammesse ad un riconoscimento di una relazione stabile, superando le sole due persone del matrimonio tradizionale o della coppia di conviventi.

La proposta di legge dovrà anche prendere in considerazione i cambiamenti terminologici proposti per designare la coppia: non più "marito e moglie" (夫妻) ma semplicemente "coppia" (雙親) o "compagni" (配偶); anche"uomo e donna" (男女) diventerebbero semplicemente "le due parti" (雙方). L'iter legislativo riguarda tre fasi, di cui la prima è stata conclusa il 25 ottobre scorso con l'accettazione delle varie proposte che verranno studiate e discusse nei prossimi mesi. "Se tutto procede molto velocemente, probabilmente tra un anno si passerà alla seconda fase, ma data la complessità della materia, le differenze in campo e le forti opposizioni, è difficile che avvenga tutto così velocemente" afferma il professor Ning (甯教授), esperto sull'argomento e ricercatore in una università di Nuova Taipei.

La mattina del giorno seguente, il 26 ottobre, nella sede dell'arcivescovado di Taipei si è tenuta una sessione di formazione per partecipanti laici dei diversi movimenti cattolici delle diocesi di Taiwan. Una parte del dibattito si è incentrata sulla presa di coscienza dei diritti di tutti gli svantaggiati, evidenziando la situazione di gay e lesbiche in una società che è tollerante solo fino a un certo punto.

Allo stesso tempo, si è fatto notare che alcune richieste sembrano esagerate, come ad esempio la pretesa di riconoscimento di vantaggi particolari per unioni di gruppo e non solo di coppia.

Lo stesso 26 ottobre, nel pomeriggio, si è svolta l'11ma edizione della LGTB parade (台灣同志遊行) di Taiwan (v. foto). La partecipazione è stata simile a quella dello scorso anno, quando erano intervenute più di 65mila persone.

Quest'anno ci sono state più di 10 spettacoli musicali e di danza lungo il percorso. "Se all'inizio cercavamo solo di farci conoscere e renderci visibili, ora vogliamo vedere i nostri diritti riconosciuti. I nostri sette colori rappresentano i nostri diritti, compresi quello a non essere discriminati e quello di rendere legali i nostri rapporti di coppia; vogliamo lavorare insieme per rendere effettivi i diritti di coloro che soffrono svantaggi nella società" dice Meiyuan (美遠), giovane attivista e studentessa universitaria.

All'interno del corteo, alcuni hanno lodato l'iniziativa parlamentare, come l'inizio per Taiwan e per altri Paesi asiatici di una nuova mentalità a livello generale e legislativo nei confronti non solo dei non eterosessuali ma di tutti i gruppi svantaggiati nella società. Altri più radicali come un gruppo di studenti di cui Chenyun (陳筠) si è fatto portavoce hanno criticato l'approccio "troppo timido" dei legislatori, perché "noi vogliamo una vera rivoluzione per quanto riguarda il matrimonio".

Per quanto riguarda le altre regioni del mondo cinese, dal primo luglio 2013, nella Repubblica popolare cinese i matrimoni e le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono ammesse solo nella municipalità di Pechino come diritti per gli immigrati.

Dal 2003 la battagliera accademica Li Yinhe 李银河 cerca di inserire il tema del matrimonio omosessuale fra i punti di discussione del Conferenza politica consultiva del popolo cinese(人民政協). La sua proposta, nota come "Emendamento per il matrimonio tra persone dello stesso sesso" (中国同性婚姻提案) non è riuscita finora a raggiungere il numero di sostegno minimo per essere l'approvazione in parlamento. Lei non si arrende e dice di voler continuare la sua battaglia fino a quando tale emendamento non sarà approvato.

A Hong Kong l'omosessualità è stata depenalizzata nel 1991, anche se fino ad ora non è stata varata nessuna legge di approvazione di matrimoni o unioni legali. In ogni caso, come nella municipalità di Pechino, è rispettato lo status legale delle coppie di fatto e dei matrimoni tra immigrati dello stesso sesso.

Il dibattito a Taiwan rimane molto aperto, anche perché l'iter legislativo sarà lungo e complicato, e richiederà dialogo e capacità di attenzione verso chi si sente discriminato e vuole far sentire la propria voce a favore o contro i tre punti della nuova proposta di legge. 

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