02/01/2006, 00.00
INDIA
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Tamil Nadu: no dei vescovi al programma governativo di pasti gratuiti

di Nirmala Carvalho

L'Annadhanam non risponde alle esigenze della chiesa ed anzi può essere causa di problemi e tensioni. Al posto del programma sarebbero invece opportuni aiuti e sovvenzioni per orfanotrofi, scuole e ospedali.

Pondicherry (AsiaNews) - Ha incontrato il rifiuto delle gerarchie ecclesiastiche la proposta della signora Jayalalithaa, primo ministro dello Stato del Tamil Nadu, di estendere alle chiese il programma di pranzi gratuiti per i poveri. L'"Annadhanam", hanno spiegato, può creare difficoltà pratiche, essere origine di contrasti e nuoce alla santità dei luoghi di culto.

L'"Annadhanam" era stato inaugurato in occasione del Natale in 7 chiese cattoliche. Jayalalithaa aveva poi dichiarato l'intenzione di voler estendere il programma ad altre 100 chiese. Il Consiglio dei vescovi del Tamil Nadu ha però deciso di declinare l'offerta perché il programma potrebbe creare pericolose spaccature all'interno delle comunità. Peter Fernando, arcivescovo di Maturai e presidente del consiglio, e Chinappa, arcivescovo della diocesi di Chennai-Mylapore, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta nella quale affermano che ci sono difficoltà pratiche nella selezione di quali potrebbero essere le chiese beneficiarie del programma. La selezione dei beneficiari dell' Annadhanam, hanno dichiarato, creerebbe disparità fra chi è beneficiario e chi non lo è, in particolar modo nelle aree rurali. Ciò potrebbe creare pericolose e "inutili lacerazioni" tra le varie chiese dello Stato. 

Hanno poi dichiarato che fornire pasti gratuiti nelle chiese in modo regolare e a spese del governo non risponde alle esigenze della cristianità e al contrario può ostacolare la santità, la serenità e la pace del luogo. Le occasioni di preghiere potrebbero "perdere significato" dato che non ci sarebbe differenza tra "i veri devoti e coloro che vengono in chiesa solo per il cibo". Inoltre, continuano, potrebbe portare in un secondo momento il governo ad interferire negli affari della Chiesa. I 2 arcivescovi hanno aggiunto che la cristianità non crede nell'utilità di fornire cibo gratuito tutto l'anno, anche se è opportuno organizzare pasti collettivi in occasioni particolari. Oltre a ciò se i poveri devono essere aiutati questo dovrebbe essere fatto grazie alle offerte dei devoti e non grazie ai fondi governativi.

Hanno poi sottolineato che la comunità cattolica, appena il 5,5 % della popolazione totale, si muove per migliorare molte situazioni delicate dal punto di vista sociale, come l'accesso a scuole, ospedali, orfanotrofi, centri comunitari e centri per la cura dell'infanzia. Invece di estendere lo schema dell'Annadhanam alle chiese cattoliche i 2 arcivescovi propongono di fornire riso ed altri prodotti essenziali a tassi sovvenzionati agli orfanotrofi, alle case per anziani e disabili e agli ostelli per studenti. Il governo, concludono, dovrebbe anche prendere in considerazione l'ipotesi di concedere sovvenzioni alle oltre 200 scuole per ragazzi aperte dai cattolici dal 1991. "Se il governo considerasse la richiesta aiuterebbe i poveri".

Dopo il rifiuto del Consiglio dei vescovi, il programma Annadhanam è stato implementato in 180 templi del Tamil Nadu e sarà attivato in altri 180 templi dal prossimo 14 gennaio, giorno in cui si festeggia il Pongal, la festa del raccolto. Il primo ministro Jayalalithaa ha dichiarato che il programma ha ricevuto la generale approvazione, anche da persone di altri Stati. Ha inoltre detto che alcuni religiosi hanno chiesto di estendere il programma a molti altri templi.

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