12/12/2017, 11.59
IRAN
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Teheran, per la prima volta dalla Rivoluzione islamica in scena una band occidentale

Si tratta del complesso di musica elettronica tedesco Schiller, ai vertici del settore con sette milioni di dischi venduti. Il gruppo si esibirà in cinque serate nell’arco di una settimana. Per decenni gli ayatollah hanno vietato i concerti, considerati parte di un piano di “invasione culturale”. Una conferma delle aperture della Repubblica islamica sotto la guida del moderato Rouhani.

 

Teheran (AsiaNews) - Per la prima volta dalla Rivoluzione islamica del 1979, una band musicale pop occidentale terrà una serie di concerti in Iran. Si tratta del complesso di musica elettronica Schiller, guidato dal leader e compositore Christopher von Deylen, una delle star mondiali del settore con oltre sette milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Cinque serate distribuite nell’arco di una settimana, spiega il Tehran Times, che animeranno le serate della capitale iraniana.

Le prime due esibizioni, in programma ieri sera e questa sera, hanno fatto registrare il tutto esaurito e pochi ne restano per le altre tre serate in calendario. Una ulteriore dimostrazione dell’interesse degli iraniani, e in particolare dei giovani stanchi dell’egemonia della leadership religiosa e in cerca di riscatto sociale ed economico, per la musica e le arti in genere.

Per anni il celebre gruppo Schiller, che mutua il proprio nome dal poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Schiller, è stato assai popolare fra i giovani iraniani appassionati di musica elettronica europea. Tuttavia, nessuno si era potuto esibire in pubblico per decenni a causa del bando imposto dagli ayatollah, che considerano la musica occidentale parte di un piano finalizzato alla “invasione culturale” del Paese. Nel 2008 il tentativo della compagnia iraniana di musica TS di organizzare un concerto del cantante irlandese Chris de Burgh era saltato all’ultimo minuto, a causa di un veto imposto dalla leadership religiosa. E a nulla era valso il permesso ottenuto - in precedenza - dal ministero della Cultura.

Le esibizioni in programma in questi giorni confermano una volta di più i timidi segnali di svolta che si registrano nella Repubblica islamica sotto la guida del presidente moderato Hassan Rouhani, eletto di recente per un secondo mandato. Una leadership che ha voluto con forza l’accordo sul nucleare, favorito una crescita economica e aperto la via alla società civile.

In programma dall’11 al 15 dicembre, i concerti proporranno alcuni fra i brani più importanti della band tedesca. “E ci sarà anche una sorpresa - ha dichiarato nei giorni scorsi un “entusiasta” von Deylen al suo arrivo a Teheran - per i miei fans iraniani”. L’organizzazione è curata dal sito web locale specializzato in musica ritmeno.ir, in collaborazione con gli istituti culturali Nay-o-Ney e Tanin-e Roya-e Pars, diretti da Mehdi Kashi e Mostafa Kabiri. Ad ospitare l’evento, della durata di due ore circa, la Keshvar Big Hall, in piazza Fatemi a Teheran.

 

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