Tre arresti a Hong Kong per post online che invitavano al boicottaggio delle elezioni
La Commissione indipendente contro la corruzione ha arrestato due uomini e una donna con l’accusa di aver condiviso messaggi che esortavano a boicottare o invalidare il voto nelle prossime elezioni legislative del 7 dicembre, le seconde organizzate con il sistema elettorale per “soli patrioti” imposto da Pechino. Mentre 35 deputati non cercheranno le rielezione, il governo ha rafforzato le attività in città per aumentare la partecipazione dopo il crollo dell’affluenza del 2021.
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) - Tre persone sono state arrestate dall’agenzia anti-corruzione di Hong Kong con l’accusa di aver condiviso post online che invitavano i cittadini a boicottare le prossime elezioni legislative del 7 dicembre, definite per “soli patrioti”. In base alle revisioni normative imposte da Pechino negli ultimi anni, infatti, solo coloro che sono ritenuti sufficientemente patriottici possono presentare la propria candidatura per il Consiglio legislativo. Inoltre, esortare al boicottaggio o esprimere voti non validi sono state rese attività illegali, con pene che vanno fino a tre anni di reclusione e multe fino a 200mila dollari hongkonghesi (22.180 euro).
Gli arrestati sono due uomini e una donna di età compresa tra 55 e 66 anni, informa Hong Kong Free Press. Finora 12 persone sono state incriminate dalla Commissione indipendente contro la corruzione (ICAC): altri tre uomini erano stati arrestati settimana scorsa per aver presumibilmente danneggiato gli striscioni che promuovono la campagna elettorale.
Le prossime votazioni per il Consiglio legislativo (LegCo) sono la seconda corsa elettorale che si terrà dopo le revisioni imposte dalla Cina a marzo 2021. I cambiamenti hanno introdotto un comitato di verifica pro-Pechino per selezionare i candidati, riducendo la rappresentanza democratica. Finora sono state accolte 161 nomine, di cui 54 sono legislatori oggi e 107 sono nuovi contendenti, mentre 35 deputati oggi in seno al LegCo non cercheranno la rielezione.
In parallelo, per contrastare il basso tasso di affluenza alle urne (che nel 2021 è stato del 30,2%, contro il 58,3% del 2016, quando Hong Kong non era ancora tornata sotto il controllo di Pechino), il governo ha annunciato una serie di misure per promuovere il voto e massimizzare la partecipazione.
Gli orari di voto per esempio sono stati estesi di due ore: si voterà dalle 7:30 alle 23:30 in 615 seggi sparsi per la città e verranno allestite postazioni nei pressi dei porti e degli aeroporti, per assistere le minoranze etniche, i dipendenti pubblici in servizio e gli operatori sanitari che non possono allontanarsi dagli ospedali. Alcuni seggi verranno installati anche nei pressi di 11 centri di assistenza per anziani e quattro case di cura per persone con disabilità.
Il capo dell’esecutivo, John Lee, il mese scorso ha inviato una lettera esortando i dipendenti pubblici a dare l’esempio andando a votare, mentre la responsabile della pubblica amministrazione in una comunicazione separata ha specificato che non verrà richiesta una prova di voto. Ma il governo sta anche organizzando una serata gratuita a tema elettorale chiamata “Let’s Vote, Together We Create the Future Gala” che si terrà alla vigilia delle elezioni al West Kowloon Cultural District, e offrirà un sussidio di 20mila dollari hongkonghesi (2.215 euro) a ciascun centro distrettuale per assistere gli elettori anziani e quelli con disabilità.
14/10/2004
22/06/2020 08:57
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